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Con reportage fotografico

"Il resoconto del press-tour "Storie anticrisi del made in Italy cooperativo" organizzato in Romagna da Fedagri-Confcooperative"

Un press-tour organizzato da Fedagri-Concooperative, il 14 e 15 novembre 2013 nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, ha fotografato i risultati di un modello produttivo che non ha mai perso di efficacia: la cooperazione agroalimentare.

Forse la parte più organizzata ed efficiente dell'agricoltura italiana, un modello che ruota intorno alla figura del socio-produttore, che è titolare della propria azienda agricola e allo stesso tempo "co-proprietario" della cooperativa alla quale aderisce.

In Italia sono oltre 850.000 i produttori-cooperatori che controllano un terzo della produzione agricola del Paese. Le cooperative, a loro volta, rappresentano circa un quarto del nostro alimentare e hanno la peculiarità di lavorare quasi esclusivamente la materia prima conferita dai produttori.

In comparti come il vino e l'ortofrutta, le cooperative trasformano per l'88% il solo prodotto conferito dai soci, una solida garanzia di un modello produttivo autenticamente "made in Italy", che non delocalizza, proprio in virtù del legame costitutivo tra soci-produttori e cooperativa.

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Giuseppe Maldini, presidente di Orogel Fresco.

E proprio partendo dalle filiere cooperative di due primari comparti produttivi come l'ortofrutta e il vino, Fedagri-Confcooperative ha organizzato questa prima edizione di press-tour.

Prima tappa, Orogel a Cesena: oltre 2.000 produttori soci, che conferiscono alla cooperativa - la prima azienda totalmente italiana del reparto retail - un'ampia gamma di prodotti ortofrutticoli, perlopiù destinati alla trasformazione in surgelati, zuppe e piatti pronti.

Nel 2012, Orogel ha commercializzato 90.000 ton di prodotto surgelato e 140.000 di fresco (a marchio Orogel Fresco), con un fatturato aggregato del gruppo di 602 milioni di euro.


Raccolta del sedano destinato ad Orogel nell'Azienda Giorgetti di Gatteo (FC).

Giuseppe Maldini, presidente di Orogel Fresco, ha sottolineato uno dei principi fondanti della cooperazione, la mutualità, in base al quale i produttori riescono ad avere pagamenti garantiti nel corso dell'anno e, a seconda della necessità, anche acconti sul raccolto consegnato.

Numeri ragguardevoli sono anche quelli di Agrintesa, cooperativa ortofrutticola di I grado e cantina sociale con sede a Faenza, in cui operano ben 5.000 soci (3.043 produttori ortofrutticoli), che conferiscono oltre 253.000 tonnellate di ortofrutta e 150.000 tonnellate di uva vinificata, per un valore alla produzione di 280 milioni di euro.

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Il magazzino Agrintesa di Bagnacavallo (RA), inaugurato nel maggio 2012.

Leader in Italia per prodotti quali susine, pere, pesche, kiwi, Agrintesa dispone di 102.500 tonnellate di capacità frigorifera, 5 strutture specializzate nella lavorazione e confezionamento dei prodotti e 6 stabilimenti per la lavorazione dell'uva.


Raccolta di kiwi Hayward nella Soc. Agr. La Magione di Claudio Cantagalli e figlio a Faenza (RA). Il kiwi viene conferito alla Coop. Agrintesa.

L'ortofrutta viene commercializzata tramite la business unit Alegra, per Agrintesa il braccio operativo commerciale, che rappresenta un partner privilegiato della moderna distribuzione italiana ed europea. Altra collaborazione molto importante è quella che Agrintesa ha sviluppato Valfrutta Fresco, frutta italiana livello premium, con i più importanti consorzi di promozione del prodotto tipico regionale fra cui ciliegia Igp, Susina tipica di Vignola, Pesca e Nettarina di Romagna Igp e Pera dell'Emilia-Romagna Igp.

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Francesco Bassi, vicedirettore Agrintesa, Stefano Soli, responsabile marketing Alegra e Valfrutta Fresco, Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa.

Da anni, Agrintesa è produttore accreditato della neozelandese Zespri (Zespri Green e Gold) e fa parte del Consorzio italiano KiwiGold (proprietario del marchio del kiwi a polpa gialla Jingold).

"Eccoci arrivati ai numeri, all'evidenza di cifre che dimostrano come le nostre cooperative - oltre a lavorare e commercializzare prodotti di assoluta eccellenza di quel made in Italy che il mondo ci invidia - effettuano continui investimenti, esportano in ogni parte del mondo e riescono a ottenere, valorizzando il lavoro e il prodotto dei propri soci, ricavi di tutto rispetto che ritornano poi al socio-produttore. Ossia, lì dove tutto aveva avuto inizio", ha chiosato il presidente di Fedagri-Confcooperative Giorgio Mercuri.
Data di pubblicazione: