"Spediamo prodotto verso gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia, ma abbiamo a che fare soprattutto con l'Inghilterra, la Francia, la Svizzera, il Belgio, la Germania e i Paesi Bassi", ha riferito Nahum Goft.
Come molti commercianti di erbe e fiori israeliani, FL.C. si rifornisce dai produttori locali, occupandosi poi della spedizione ai clienti in Europa; oppure li vendono all'asta nei Paesi Bassi. Goft ha notato, tuttavia, che preferirebbero avere rapporti diretti con i clienti, piuttosto che vendere all'asta.
"Se hai a che fare direttamente con un cliente, puoi stabilire un forte legame tra lui e il produttore", ha spiegato Goft. "La differenza è che così si possono garantire forniture costanti e affidabili direttamente dal coltivatore, riconoscendogli un prezzo costante".
"In Israele il costo del lavoro è molto elevato", ha detto Goft. "La sfida più grande per i coltivatori viene dai costi complessivi: manodopera, acqua, prodotti chimici, imballaggi, tutto questo ed altro". Lo scenario è aggravato dalla concorrenza dei produttori di paesi come il Kenya e l'Etiopia, dove i costi di produzione sono molto più bassi. Ma Goft ritiene che gli esportatori israeliani possano ancora riuscire nel loro lavoro se, come la FL.C, si concentrano sulla qualità e sul servizio al cliente.
"Ci concentriamo sempre sul modo migliore per soddisfare il cliente, quindi se desiderano un certo tipo di confezionamento, non importa quale sia, siamo in grado di realizzarlo", ha detto Goft. "La cosa importante è offrire al cliente un servizio migliore, forniture migliori e più costanti".
Per maggiori info: www.flc.co.il
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