Puglia: uva da tavola non raccolta per protesta, la Regione interviene
L'assessore fa sapere in una nota di aver avviato "la convocazione di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, le organizzazioni dei produttori e gli organismi della grande distribuzione. Con loro - prosegue - speriamo di trovare possibili punti di convergenza verso azioni condivise che salvaguardino il settore ma anche il consumatore. Il tema posto in evidenza in queste settimane sul crollo vorticoso del prezzo dell'uva da tavola, non ci vede assolutamente disattenti rispetto alle difficoltà del comparto che più di altri vive sulla pelle di produttori e aziende agricole il particolare periodo congiunturale in cui i consumi delle famiglie si sono ridotti all'essenziale".
"Stiamo cercando possibili soluzioni, ma questo fenomeno - spiega l'assessore - è strettamente connesso ad un combinato disposto di fattori negativi: dai bassi consumi di uva, agli effetti delle varie calamità naturali che danneggiano i grappoli, fino all'eccedenza di prodotto proveniente da altri Paesi europei (Grecia, Turchia, Spagna) ed extra UE. Tutti fattori su cui solo in parte possiamo intervenire, così come abbiamo fatto - ricorda - promuovendo la filiera corta o l'acquisizione del Marchio Prodotti di Qualità Puglia che di fatto garantisce alla nostra uva un plusvalore" e che la Regione incentiva finanziariamente anche "creando corsie preferenziali per i produttori che decidono di investire proprio sul riconoscimento di disciplinari che garantiscono provenienza e qualità".