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Resoconto del convegno Laimburg sugli scopazzi del melo

Su invito del Centro di Sperimentazione Laimburg e con il coinvolgimento del Centro di Consulenza di fruttiviticoltura, il Suedtiroler Bauernbund e l'Ufficio Frutti-viticoltura della Provincia, ha avuto luogo un convegno informativo sui cosiddetti "scopazzi del melo" martedì 5 novembre 2013 a Marlengo (BZ). Trecento agricoltori hanno accolto l'invito per informarsi sulla ricerca relativa alla malattia vegetale e discutere con le ricercatrici ed i ricercatori. Nei prossimi anni saranno spesi 3,2 milioni di Euro per progetti di ricerca su questa malattia insidiosa.

Gli scopazzi del melo sono un problema scottante che viene affrontato molto seriamente dal Centro di Sperimentazione Laimburg, tenendo conto della crescita di infestazioni nel Burggraviato e la bassa Val Venosta. Sono in corso attualmente due progetti di ricerca su questa tematica. Le ricercatrici ed i ricercatori stanno indagando, tra l'altro, quali sono i fattori decisivi che influenzano la crescita di infestazioni nelle regioni più colpite dagli scopazzi; infatti la malattia è stata rilevata anche altre zone della provincia, ma con un numero molto basso di piante malate rispetto al Burgravviato e la Val Venosta. Nelle sue ricerche il Centro di Sperimentazione Laimburg collabora strettamente con il Centro di Consulenza in Fruttiviticoltura, con un continuo scambio di dati e conoscenze.

I risultati della ricerca sugli scopazzi
Negli ampi studi effettuati dal Centro di Sperimentazione Laimburg gli scienziati hanno ottenuto importanti risultati: la psilla Cacopsylla picta si è rivelata il principale insetto vettore in Alto Adige. Questa scoperta ha formato la base per lo sviluppo di misure e strategie contro le spille.

Oltre a ciò, è stato sviluppato un metodo di diagnostica molecolare degli scopazzi che permette di riconoscere le piante colpite, prima che i sintomi della malattia diventano visibili. Sono stati testati alcuni preparati con effetto rinforzante del sistema immunitario delle piante. La soppressione dei sintomi della malattia tramite queste sostanze è risultata tuttavia soltanto temporanea. Le piante malate non possono essere guarite, ma devono essere estirpate. Nei prossimi anni non ci sarà però una sostanza in grado di trattare gli scopazzi del melo.

Situazione attuale e discussione
Nell'ambito del convegno, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura ha fornito una sintesi sulle attuali quantità di focolai. Le zone più colpite dagli scopazzi sono sempre il Burggraviato e la bassa Val Venosta, con una crescita di piante malate.

Inoltre, le ricercatrici ed i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg hanno presentato gli attuali progetti di ricerca in materia. Gli agricoltori sono poi stati informati dall'Ufficio Frutti-viticoltura sulle norme da seguire nella gestione di piante malate. Il Bauerbund ha lanciato l'appello ad incentivare la ricerca sugli scopazzi e ha esortato gli agricoltori ad attenersi alle direttive, nell'interesse di tutti i soggetti coinvolti.

L'evento si è concluso con una discussione ed uno spuntino, durante il quale i partecipanti hanno approfittato dalla possibilità di discutere direttamente con le relatrici ed i relatori.

3,2 milioni di Euro per progetti di ricerca
Fino al 2011 sono stati spesi 1,5 milioni di Euro per affrontare la problematica degli scopazzi del melo. Dal 2012 al 2017 saranno messi a disposizione altri 3,2 milioni di Euro per continuare la ricerca su questa insidiosa fitopatia.
Data di pubblicazione: