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L'Italia e' al terzo posto in Europa nell'industria delle biotecnologie

Lo scorso luglio, il network di informazione agricola globale dell'USDA ha comunicato alcuni dati sul livello di sviluppo dell'industria delle biotecnologie in Italia.

Il comunicato ha evidenziato quanto l'industria italiana delle biotecnologie sia un settore fortemente dinamico e promettente nonostante la crisi economica che si sta attraversando. Le oltre 400 compagnie impegnate nel settore delle biotecnologie fanno si che l'Italia sia al terzo posto in Europa dietro a Germania e Regno Unito.

L'industria delle biotecnologie si suddivide in diverse categorie, di cui le più importanti sono le applicazioni biotecnologiche nel settore MEDICO (Red Biotech) con il 48% delle imprese, GENOMICA-PROTEOMICA (GPET, genomics, proteomics and enabling technologies) con il 16% delle imprese, AGRICOLO (Green Biotech) con il 12% delle imprese ed infine INDUSTRIALE (White Biotech) con l’11% delle imprese.

La maggior parte delle imprese è concentrata nel Centro-Nord e le regioni principali sono nell'ordine: Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Per quanto riguarda le biotecnologie agricole, le imprese operanti sono attualmente 85 e la loro attività consiste nell'utilizzo di moderni metodi biotecnologici 1) per la produzione di piante transgeniche con applicazione nel settore alimentare, chimico, dei combustibili e carburanti, farmaceutico e 2) per il rilevamento di ingredienti e/o contaminanti presenti negli alimenti.

In particolare, per quanto riguarda il settore agro-alimentare, la maggior parte delle applicazioni biotecnologiche al momento riguardano:
  1. Identificazione del genotipo di un patogeno presente nell’alimento;
  2. Analisi di allergeni presenti negli alimenti;
  3. Identificazione di organismi geneticamente modificati (OGM).
Attualmente, le attività di ricerca e sviluppo nel settore delle biotecnologie agricole vedono impegnati 800 operatori con un volume di affari di 110 milioni euro.

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