Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

L'agricoltura italiana vale il 17% del PIL nazionale

Agile strumento di facile consultazione, L'Agricoltura Italiana Conta di Inea è ormai giunta alla 26ma edizione, spaziando dall'andamento congiunturale del settore al sistema agroindustriale, dalla struttura e performance delle aziende alla diversificazione e all'ambiente, dalla qualità alla PAC.

La fotografia dell'agricoltura scattata al 2012 ci fornisce un quadro del settore in bianco e nero con una caduta del valore aggiunto in termini reali del 4,4% rispetto all'anno precedente, in particolare nelle ripartizioni settentrionali (-5,1%), colpite dal lungo periodo siccitoso estivo che ha danneggiato tutti i comparti agricoli. Il settore ha risentito anche della battuta d'arresto degli investimenti con una diminuzione del 9,6% in termini reali.

Nondimeno l'agricoltura è in grado di muovere, a monte e a valle, un giro d'affari del valore complessivo di 252 miliardi di euro, pari al 17% del PIL italiano. Un cauto ottimismo lo induce l'andamento del mercato fondiario che, dopo decenni di salita ininterrotta, vede scendere le quotazioni della terra, dello 0,1% su base costante e del 3,1% in termini reali, favorendo, se continuasse nei prossimi anni, una maggiore mobilità della terra, a vantaggio di quei giovani intenzionati ad accostarsi al settore. Anche il miglioramento dei nostri scambi commerciali con l'estero (+2,4% del saldo normalizzato del solo settore agricolo, che sale a +28% se si considera l'intero aggregato agroindustriale) è un indice di tenuta del prodotto italiano e della sua reputazione nel mondo intero.

"Questo è uno strumento insostituibile – ha spiegato Tiziano Zigiotto, Presidente dell'Inea – per la conoscenza dell'evoluzione del settore. Le novità di quest'anno sono il quadro sulla diversificazione delle attività produttive e un approfondimento sulla vendita diretta dei prodotti aziendali sia all'interno dell'azienda sia attraverso i mercati contadini. Il numero di aziende che diversificano la propria attività è circa 76.000, pari al 5% del totale delle aziende agricole e sono dedicate in prevalenza al contoterzismo (20%) e all'agriturismo (19,5%). Le aziende agricole, invece, che utilizzano il canale della vendita diretta al consumatore sono 270.579 e rappresentano il 26% del totale delle aziende che commercializzano i prodotti aziendali".
Data di pubblicazione: