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Solo il Nord Europa predilige i frutti fino a 75mm

Mele, all'estero sempre piu' richiesti i calibri grandi: le testimonianze di Granata (Melinda) e Zanesco (VIP)

I mercati internazionali richiedono mele dai calibri sempre più grandi. Anche se non mancano le eccezioni e occorre fare dei distinguo: "Sono ormai pochi - spiega il direttore generale di Melinda Luca Granata - i Paesi che prediligono frutti di diametro medio-piccolo, da 60 a 75mm; tra questi si evidenziano in particolare la Gran Bretagna e i Paesi Scandinavi in generale."

Per tutte le altre destinazioni, le mele di diametro medio-grosso (da 75 a 85mm) sono in generale preferite - a parità di condizioni - rispetto a quelle di calibro medio-piccolo. "E' per questo motivo che sulla maggior parte dei mercati, in genere, esiste un apprezzabile differenziale di prezzo a favore dei frutti di calibro medio-grosso, a parità di altre condizioni quali varietà, categoria, imballaggio, etc", aggiunge Granata.



Una forbice destinata ad ampliarsi, nella stagione 2013/14: "L'ampiezza del differenziale dipende da molti fattori, il più importante dei quali è il rapporto tra la disponibilità di frutti grossi e piccoli. Quest'anno il raccolto di mele evidenzia, praticamente in tutti i distretti produttivi, una percentuale largamente inferiore a quella standard di pomacee di diametro medio-grosso. La relativa carenza contingente di offerta di tale tipologia di frutti ha già determinato per essi la formazione di un prezzo decisamente migliore rispetto a quello degli ultimi due anni nello stesso periodo. Al contrario – puntualizza Granata - la relativa maggiore offerta di mele di diametro medio-piccolo che si osserva quest'anno ha determinato una certa riduzione dei prezzi per i frutti di tale tipologia rispetto al recente passato."

Il direttore generale del Consorzio trentino ritiene comunque di fondamentale importanza precisare che "la formazione del prezzo dei prodotti freschi e deperibili dipende da una moltitudine di fattori, che spesso agiscono in direzione opposta tra loro e che sono soggetti a rapidissime variazioni nel tempo, anche nell'arco di una stessa stagione commerciale e nello spazio, anche in mercati della stessa nazione". Di conseguenza, commenta Granata "il tentativo di definire regole che rendano prevedibile la dinamica dei prezzi non ha mai prodotto nulla di veramente attendibile".

Ciò non significa però che si brancola nel buio: "Al contrario - conclude Granata - si cerca di analizzare al meglio la quantità sempre maggiore di dati disponibili, al fine di definire strategie e tattiche commerciali di successo. Tuttavia il mercato ha già più volte dimostrato che le dinamiche spesso sono non solo imprevedibili, ma addirittura in larga misura incomprensibili, se non ex-post, dopo che i fatti sono avvenuti."



Sulla questione calibri il responsabile commerciale della Vip-Val Venosta, Fabio Zanesco, afferma a sua volta che "l'area Mediterranea resta centrata sui calibri medio-grossi, come in passato, ma questa tendenza si sta estendendo anche al Nord Africa, dove il calibro grande viene interpretato come prodotto di lusso e quindi maggiormente valorizzato: questo perché de facto le produzioni locali sono in grado di coprire la necessità di calibro medio-piccolo, mentre produrre qualità sul grosso è più difficile".

"Per lo stesso motivo - aggiunge il manager - anche nei Paesi Orientali, in primis Russia e Polonia, la richiesta di pezzature grandi è crescente. Nell'area tedesca-scandinava mi sembra invece che i clienti restino indirizzati sul medio o piccolo: qui non abbiamo assistito a cambiamenti particolari rispetto al recente passato."

Autore: Mirko Aldinucci
Data di pubblicazione: