Stati Uniti: il mercato del succo d'arancia sotto pressione per via del calo della domanda
I riflessi di queste tendenze, infatti, coinvolgono anche il mercato dei futures sul succo d'arancia, il cui valore è crollato del 60% nel giro di un paio d'anni, passando da 1,1 miliardi di dollari (agosto 2011) ad appena 40,8 milioni di dollari ad ottobre 2013. Il volume medio degli scambi giornalieri di contratti a termine è stato di 2.233, con un calo del 15% negli ultimi dieci anni.
Oltre al calo nei consumi, anche la diffusione della fitopatia degli agrumi nota come "citrus greening" ha ridotto le forniture e ha fatto salire i prezzi, allontanando parte della domanda del pubblico per il classico succo d'arancia.
La società di ricerca Nielsen Holdings NV ha riportato che le vendite al dettaglio di succo d'arancia negli States sono crollate a 39,53 milioni di galloni (quasi 180 milioni di litri, ndt) nelle quattro settimane fino al 6 luglio 2013, il valore più basso registrato fino a quel momento. I prezzi sono diminuiti del 2,8% il giorno dopo la pubblicazione del rapporto, con il contratto future con scadenza settembre sull'ICE Futures U.S. Exchange scambiato a 1,4205 dollari la libbra.
"Il rapporto è stata proprio l'ultima goccia in un mercato già rallentato," ha riferito James Cordier, presidente del Liberty Trading Group di Tampa, Florida, agenzia di intermediazione finanziaria, specializzata proprio sui futures relativi al succo d'arancia.
La produzione in Florida, il più grande produttore di arance degli Stati Uniti, è crollata da un picco di 244 milioni di cartoni da 90 libbre (quasi 41 kg, ndt) di arance nel 1998 a 133,4 milioni di cartoni nel 2013, secondo i dati USDA.
Fonte: wsj.com (Wall Street journal)
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