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I risultati di uno studio condotto nell'ambito di AGER Innovapero

Come i portinnesti influenzano le capacita' produttive di Abate Fetel sottoposta e restrizioni idriche

La disponibilità di acqua di buona qualità sta diventando sempre più un'emergenza globale. Considerando che il comparto agricolo usa la maggior parte di questa risorsa, l'agricoltura e la frutticoltura in particolare devono imparare a operare in condizioni di ridotta disponibilità idrica, sviluppando pratiche di gestione colturale più efficienti e che garantiscano al contempo produzioni di alto valore quanti-qualitativo. Per le piante da frutto, l'utilizzo di portinnesti tolleranti alle restrizioni idriche è una delle vie agronomiche perseguibili.

Uno studio condotto nell'ambito del Progetto AGER Innovapero dal Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna - in collaborazione con il CER Consorzio del canale emiliano-romagnolo, la Fondazione "Fratelli Navarra" di Ferrara e il CRA Unità di ricerca per i Sistemi colturali degli ambienti caldo-aridi di Bari - ha avuto lo scopo di valutare 3 dei portinnesti più utilizzati in pericoltura nella valle del Po in condizioni di riduzione dei regimi irrigui.

La prova è stata condotta nei pereti della Fondazione Navarra, sulla cultivar Abate Fétel innestata su Adams (AD), MH e Sydo (SY). Per ciascun portinnesto, sono stati imposti 2 trattamenti irrigui: restituzione, nel corso dell’intera stagione vegeto-produttiva, del 100% e del 50% del volume idrico evapotraspirato; ottenendo cosi 6 tesi a confronto (3 portinnesti X 2 trattamenti irrigui).


La tesi MH 50%. (Foto di Barbara Novak)

Nell'ultima fase di divisione cellulare e durante la distensione cellulare dei frutti, al mattino e al pomeriggio, sono stati misurati alcuni parametri di funzionalità fogliare - la fotosintesi netta, il grado di apertura degli stomi (percorso obbligato per l'ingresso dell'anidride carbonica da assimilare), la traspirazione e l'attività dei sistemi di fotoprotezione - che la pianta mette in atto in condizioni di stress, idrico in questo caso. Alla raccolta, per ognuna delle 6 tesi, è stata valutata la produttività per pianta.

Per quanto riguarda i principali risultati, durante la fase di divisione cellulare dei frutti, la riduzione degli apporti irrigui del 50% non ha determinato alcuna variazione dei parametri di funzionalità fogliare, mentre sono emerse differenze tra i 3 portinnesti. In particolare, MH ha mostrato una maggiore fotosintesi netta poiché il livello di apertura degli stomi risultava più elevato.

In fase di distensione cellulare dei frutti, si è registrata una significativa interazione tra portinnesto e trattamento irriguo. Ferme restando le migliori performance fogliari di MH rispetto a AD e SY, quest'ultimo è risultato più suscettibile alla riduzione dell'irrigazione, mostrando un calo di fotosintesi netta e un conseguente incremento dei meccanismi di foto-protezione che hanno sì un'azione protettiva contro gli stress, ma rappresentano una spesa carbonica per la pianta.

La produttività delle piante è stata indubbiamente influenzata dalla restrizione idrica poiché applicata per tutta la stagione vegeto-produttiva; tuttavia, si conferma la maggiore suscettibilità di Sydo agli stress idrici (vedi tabella sottostante).


Numero di frutti (NF), produttività per albero (kg/albero), peso medio dei frutti (g) e produzione areica potenziale (t/ha) di Abate Fétel innesta su Adams (AD), MH e Sydo (SY) e sottoposta a una restituzione irrigua pari al 100% e al 50% del volume idrico evapotraspirato.

In conclusione, i risultati ottenuti suggeriscono la possibilità di migliorare la gestione irrigua in pero scegliendo il portinnesto più adeguato alla luce di un'approfondita conoscenza fisiologica della funzionalità fogliare e delle dinamiche di accrescimento dei frutti.

Per ulteriori informazioni:
Luca Corelli Grappadelli: [email protected]
Pasquale Losciale: [email protected]
Ager: ager.innovapero.it