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MAAS di Catania: stato di crisi e di agitazione degli operatori agro-alimentari

Il Presidente e i Consiglieri del SOMAAC-Sindacato Operatori Mercato Agro Alimentare Catania hanno inviato alle Autorità competenti siciliane e catanesi una dichiarazione dello stato di crisi e di attuale agitazione degli operatori della struttura mercatale MAAS di Catania, nella speranza di ottenere una concreta risposta.

SOMAAC sottolinea l'urgenza di poter ridefinire le condizioni e i costi di esercizio della struttura del MAAS, denunciando l'impossibilità da parte degli operatori di "sostenere l'eccessiva onerosità di una struttura che, sin dalla sua progettazione e messa in opera, ha rivelato sempre maggiori problematiche di gestione, senza contribuire minimamente allo sviluppo delle attività economiche per le quali essa è stata creata".

"Tutti gli operatori del mercato - scrive il SOMAAC - stanno soffrendo disagi mai affrontati prima e molti temono fortemente l'imminente necessità di interrompere l'esercizio del commercio cessando la loro attività, per non incorrere in più gravi problemi."

"Insistiamo nell'affermare - aggiunge il SOMAAC - che i costi imposti dal MAAS agli operatori che vi esercitano le loro imprese sono assolutamente eccessivi, insostenibili dalla maggior parte delle imprese e ingiustificati nella loro grandezza in considerazione del fatto che sono assolutamente irripetibili. Molti operatori, facendo i conti, hanno la chiara rappresentazione che con le stesse spese potrebbero benissimo acquistare degli spazi commerciali che, dopo 15, 20 o 25 anni, rimarrebbero in loro piena proprietà, costituendo un bene per le loro famiglie. Nel MAAS, invece, gli alti costi di gestione, privando gli operatori dei minimi margini di legittimo guadagno, alla fine appaiono insostenibili ed assolutamente ingiustificati."

"Gli operatori si trovano infatti a veder ridotto del 40, 50 e fino al 60% il loro fatturato, avendo scoperto di aver sottoscritto, in tutta fretta nel giro di 24 ore e in condizioni confusionali, un contratto capestro, che li danneggia notevolmente rispetto alla condizione di cui godevano nel vecchio mercato, ormai rimpianto nonostante i gravi problemi strutturali che presentava."

SOMAAC comunica pertanto l'inizio di una fase di protesta con - in caso di mancata risposta - varie forme di lotta, sempre nel pieno rispetto della legalità, con il coinvolgimento di tutti gli operatori e di tutte le maestranze, anche dell'indotto, che hanno nel MAAS il loro centro di interesse.

SOMAAC denuncia i seguenti, gravissimi problemi:
  1. Impossibilità dei costi di gestione, sganciati dalle reali possibilità economiche della maggior parte degli operatori;
  2. Mancata realizzazione degli interventi ripetutamente preannunciati e promessi dalle autorità politiche;
  3. Gravi difetti strutturali del padiglione, sempre bisognevole di interventi di manutenzione straordinaria, con danni rilevanti per gli operatori, anche e soprattutto sotto il profilo della sicurezza sul lavoro;
  4. Mancanza di sicurezza interna: continue rapine, furti, scassi, ai danni degli operatori e dei visitatori;
  5. Necessità di recedere dagli attuali appalti per la sicurezza affidati a società che si sono dimostrate inadeguate in occasione dei recenti furti (tra il 15 e il 16 agosto 2013) e dell'ultimo gravissimo fatto di sangue avvenuto a metà ottobre 2013, già preceduto da screzi, per le stesse motivazioni, avvenuti in occasione delle precedenti scadenze trimestrali dei badges necessari per l'ingresso al mercato;
  6. Necessità di una presenza della forza pubblica, anche mediante un'auto di ronda, nella zona Porte di Catania – MAAS, anche nelle ore notturne;
  7. Mancanza di valido collegamento con la città e i principali assi viari: presenza di un assurdo passaggio a livello ferroviario! Mancanza di vie di fuga alternative;
  8. Mancanza di un valido regolamento di mercato, che sia adeguato alle normative vigenti;
  9. Mancanza di un regolamento interno e di direzione del mercato, con consequenziale disordine assoluto che provoca indebita appropriazione degli spazi espositivi da parte di alcuni operatori indisciplinati;
  10. Mancanza di legalità, assenza della polizia amministrativa e annonaria, concorrenza sleale;
  11. Assoluta discrezionalità delle azioni legali intraprese dal gestore nei confronti solo di alcuni operatori e non di altri;
  12. Carenze amministrative sia nella fase di assegnazione iniziale dei box, sia in tutte le successive fasi applicative: mancanza di requisiti necessari per singoli e per ditte; mancato rilascio di documentazioni necessarie per motivi amministrativi e/o commerciali;
  13. Assenza di qualunque ruolo decisionale o consultivo degli operatori del mercato, i quali sono costretti a subire passivamente ogni decisione del CdA del MAAS, senza poter nemmeno partecipare direttamente;
  14. Mancato approntamento della (pur promessa) conferenza dei servizi, REGIONALE E COMUNALE, al fine di pianificare una strategia di intervento operativo che possa consentire di fare fronte ai gravi problemi sopra descritti;
  15. Mancata approvazione di un sopportabile piano di rientro delle somme pregresse, illegittimamente richieste agli operatori per lo smaltimento dei rifiuti (servizio per il quale manca qualunque possibilità di effettiva verifica dell'utilizzo e del materiale smaltito), in modo da consentire la firma del contratto relativo a tale servizio, come già predisposto e approvato dal CdA in carica.
SOMAAC conclude ribadendo che: "Nel caso in cui tutti i superiori problemi restassero irrisolti e/o privi di sufficiente risposta, gli operatori, entro il corrente mese, porteranno avanti una fase di lotta, ricercando anche altre diverse soluzioni al fine di trasferire le attività commerciali in altra sede."

Firmato
Il Presidente e i Consiglieri del SOMAAC
Catania, lì 15/10/2013
Data di pubblicazione: