Arp Agricoltori riuniti piacentini: buone le rese, ma meno trasformato di pomodoro
E' stato positivo anche l’andamento della trasformazione: non si sono verificati problemi di concentrazione nei trasferimenti, né particolari rallentamenti nella lavorazione.Appare abbastanza soddisfatto il direttore Stefano Spelta: "I nostri soci, ancora una volta, hanno risposto alla grande. Nonostante tutte le difficoltà dell’annata, e considerando che in Italia manca oltre il 20% del programmato e che a Piacenza gli ettari sono diminuiti a 7.200, abbiamo ottenuto rese in campo soddisfacenti, attorno ai 700 quintali per ettaro, senza i problemi di grandine che si sono verificati in province limitrofe."
"Per tutte queste considerazioni - prosegue Spelta - ci attendiamo un mercato assolutamente favorevole, con i prezzi in crescita e un sicuro collocamento di tutte le scorte, per cui ci le prospettive per le prossime campagne, sono sicuramente positive, la conferma che il nostro settore continuerà ad essere un traino per l’agro-alimentare di qualità piacentino."
Arp non significa solo pomodoro, ma anche pisello e fagiolo borlotto; nel primo caso la debacle causata dalle piogge è stata evidente, tanto che si lamenta il 50% in meno del prodotto, mentre per il fagiolo, la cui raccolta sta terminando proprio in questi giorni, i risultati sono apprezzabili, sia per le rese che per la qualità.
Arp si conferma anche un importante punto di riferimento per il mercato del lavoro: quest’anno a fronte di ben 1.400 domande, sono stati impiegati 350 stagionali (oltre ai 50 dipendenti fissi); di questi, il 65% è italiano, il 61% donne e il 35% uomini.Insomma Arp continua la sua azione di crescita, dopo gli anni di consolidamento: ad oggi il fatturato, rispetto al 30 settembre 2012, è aumentato del 22% e nel bilancio di fine anno si dovrebbero superare 50 milioni di euro di fatturato; tutto questo grazie all’accresciuta presenza nella Grande distribuzione organizzata e nella ristorazione, sia italiana che estera.