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"Crisi: "spending review" tra le mura domestiche, il 62% delle famiglie taglia anche sul cibo"

Le famiglie riescono ad arrivare a fine mese solo con una feroce "spending review" tra le mura domestiche, come dimostra il crollo dell'1,8% della spesa per i consumi nei primi sei mesi dell'anno. Purtroppo il potere d’acquisto continua a rimanere in territorio negativo (-1,7%) e le famiglie, di conseguenza, sono costrette a tagliare su tutto, anche su quantità e qualità del cibo portato in tavola. E l'aumento dell'Iva al 22% non fa che rendere tutto ancora più difficile. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi dall’Istat.

Oggi la tavola degli italiani è assolutamente low-cost. "Il 62% delle famiglie riduce le quantità di cibo acquistate, ma soprattutto per 6,5 milioni di famiglie i discount sono diventati l’unica alternativa praticabile per resistere ai colpi della crisi" spiega la Cia.

Vuol dire che la situazione degli italiani è drammatica e che non si intravede alcun recupero della domanda interna, come afferma anche la Confcommercio.

"Per questo - sottolinea la Cia - bisogna fare tutto il possibile per cancellare l’aumento dell’Iva, dando un segnale di fiducia alle famiglie e alle imprese. Non si può ignorare il fatto che l’aumento dell’imposta riguarda il 60% dei consumi e che questo innalzamento di un punto percentuale dell’aliquota avrà un costo compreso tra i 200 e i 300 euro annui a famiglia. Continuando su questa strada, quindi, si deprime ancora di più la crescita e si allontana la ripresa dell’economia e del Paese."
Data di pubblicazione: