Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Mercato ortofrutticolo di Villafranca (VR): ancora una stagione al di sotto delle aspettative

Ancora un'annata peschicola in chiaro scuro con aspetti positivi (pochi) e negativi (molti) per il mercato ortofrutticolo di Villafranca (provincia di Verona).

Partiamo con gli aspetti positivi. Il primo riguarda l'efficienza raggiunta dall'organizzazione del mercato che tramite la grande professionalità dei venditori e dal costante controllo qualitativo della direzione ha ottimizzato le vendite spuntando il più alto prezzo di vendita. Infatti, la quotazione media realizzata nel 2013 di € 0,46 al kg di prodotto (superiore del 45% rispetto al 2012)

Purtroppo però l'andamento dei prezzi è stato remunerativo solo fino alla fine di Luglio, per poi calare inesorabilmente ai livelli del 2012 (intorno ai 30 cent al kg) nel mese di Agosto e Settembre (ricordando che per produrre 1 kg di pesche servono 30-35 cent).

L'aspetto negativo più importante riguarda il calo della produzione che è stata del 44% in meno rispetto al 2012, dovuto alle abbondanti piogge primaverili cadute nei mesi di Aprile e Maggio, e di conseguenza la PLV è stata inferiore rispetto allo scorso anno.

Una scarsità di prodotto che dovrebbe influire positivamente sul prezzo, dato che per la legge della domanda e offerta, se c'è meno prodotto disponibile questo si dovrebbe pagare di più; tranne che per le pesche poiché la scarsità di prodotto non ha portato un sensibile innalzamento dei prezzi per i produttori ma sono per i consumatori.

I 10-15 cent realizzati in più rispetto alla passata stagione non ripagano gli sforzi delle nostre aziende e il calo di raccolta, sembra quasi che i commercianti abbiamo fatto una specie di cartello per non far salire troppo i prezzi offrendo tutti, più o meno, gli stessi prezzi.

La scarsa remunerazione è all'origine di continui e costanti estirpi di pesco nella nostra zona che pur vantando realtà produttive d'eccellenza non trova più un ambiente adatto per la coltivazione. Se aggiungiamo l'endemica presenza della virosi (Sharka) si capisce il lento, costante e forse irreversibile declino della peschicoltura veronese.

La domanda dei consumatori appare orientata in direzione dei prodotti di migliore qualità, pezzatura, colore, bontà, giusto grado di maturazione e di sicura garanzia anche sotto l'aspetto igienico sanitario, per tanto occorre riproporre una mirata politica commerciale con opportune strategie di marketing, bisogna sensibilizzare i consumatori verso le produzioni più qualificate e inoltre non perdere importanti opportunità per nuovi mercati anche dell'est europeo, in particolare Russia, Romania, Slovenia, Ungheria, Moldavia, Repubblica Ceca ecc.

Il consumatore chiede di riconoscere la nostra frutta attraverso garanzia, professionalità e qualità, pertanto il messaggio che deve arrivare è che la frutta non deve essere solo bella da vedere ma sempre più buona da mangiare.


Clicca qui per un ingrandimento.
Data di pubblicazione: