Asparago di Badoere (Veneto): produzione contenuta ma prezzi soddisfacenti

Un 2013 di luci ed ombre per l'asparago: le bassetemperature primaverili e la piovosità hanno ridotto la produzione, ma ilprezzo ha comunque premiato il prodotto di qualità, meglio se certificato. Intanto, per iprossimi anni, ci si attende un maggior interesse nei confronti del "made inItaly" alla luce del graduale decremento dei raccolti in Sud America. Un'occasione da sfruttare, apatto di riuscire ad attivare una maggiore coesione tra i produttori e i loroConsorzi, perché pensare di operare da "solisti", in un mercato globale, èperdente in partenza.

L'analisi è di Antonio Benozzi (foto a destra), presidente del Consorzio dell'Asparago di Badoere IGP, coltivato nelle tre province di Padova(nei Comuni di Piombino Dese e Trebaseleghe), Treviso (Casale sul Sile; Casier;Istrana; Mogliano Veneto; Morgano; Paese; Preganziol; Quinto di Treviso;Resana; Treviso; Vedelago; Zero Branco) e Venezia (Scorzè). Il quantitativo raccoltoè relativamente modesto (circa 900 tonnellate), ma il trendè tendenzialmente in crescita.

Il Consorzio è reduce da Macfrut 2013, in cui ha esposto per laprima volta, chiudendo la tre giorni con un bilancio in attivo: "Un'esperienza moltopositiva – la definisce Benozzi - perché si sono ulteriormente rinsaldati irapporti di collaborazione con gli altri otto Consorzi di tutela veneti che dacirca un anno partecipano uniti a questi appuntamenti internazionaliall'interno di un comune progetto di valorizzazione finanziato con il Psr delVeneto. Davvero tanto l'interesse nei confronti del nostro prodotto: per questoil Consorzio ha inserito Macfrut tra gli appuntamenti da non mancare al pari di Tuttofooddi Milano, Cibus di Parma e, tra le specializzate, Fruit Logistica di Berlino e Fruit Attraction di Madrid."

"Unicoelemento negativo – aggiunge il presidente del Consorzio - è rappresentato dal fatto che lamanifestazione cade in un periodo in cui non ci sono asparagi; abbiamo quindiproposto nostre produzioni certificate conservate sottolio e in agrodolce chehanno riscontrato un discreto successo e ci danno modo di valutare lapossibilità di destinare una parte della produzione a questo tipo di consumo perprolungare la stagione commerciale, di per sé breve".

Continuano intanto le sperimentazioni al Centro "Po di Tramontana" di Veneto Agricoltura,dove sono in corso di valutazione circa 70 ibridi (ma erano 120 fino allascorsa primavera) comprendenti varietà commercialmente già affermate di diversi Paesi europeimesse a confronto con ibridi italiani di nuovacostituzione.

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