Lavoro in Italia: in agricoltura i giovani sono cresciuti del 5,1%
Nelle campagne ci sono molte possibilità, ora però messe a rischio dalla crisi di governo, con le imprese che potrebbero ritrovarsi, in mancanza della legge di stabilità, a dover pagare a dicembre la seconda rata dell'Imu. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi il 1 ottobre dall'Istat.
Si tratta di risorse importanti che le imprese agricole possono utilizzare per investire, prima di tutto sul lavoro. D'altra parte - ricorda la Cia - nell'ultimo anno in agricoltura sono stati proprio i giovani a contribuire in modo più significativo alla crescita del lavoro dipendente, visto che gli occupati con meno di 35 anni sono aumentati del 5,1 per cento.
E non si possono sottovalutare neppure le indicazioni che arrivano dalle università - sottolinea la Cia - secondo dati pubblicati di recente da Almalaurea, infatti, un agronomo su due trova lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo, e quasi uno su tre con un contratto stabile. Tanto che, dall'inizio della recessione, la facoltà di Agraria ha fatto registrare un picco di immatricolazioni superiore al 40 per cento, a fronte di un crollo generalizzato delle iscrizioni di oltre il 12 in cinque anni.