Analizzando la situazione del nostro paese, emerge come la dimensione delle aziende ortofrutticole sia limitata (la media è di 2,5 ettari) e che il loro numero stia calando negli ultimi anni: una tendenza che si può contrastare secondo Agrinsieme solo con politiche di concentrazione, aggregazione e sinergie di scala.
L'obiettivo del convegno è stato quello di riflettere sulle opportunità che si prospettano per lo sviluppo e il rilancio del comparto, dal momento che ci troviamo alla vigilia di importanti decisioni sul piano politico che, se opportunamente utilizzate, potranno essere decisive per lo sviluppo organico e la competitività del settore. Sul comparto ortofrutticolo andranno infatti a ricadere sia l'applicazione della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020, su cui si è recentemente raggiunto l’accordo negoziale, sia in particolare la proposta, di imminente presentazione, che dovrebbe riformare il regolamento specifico di sostegno al settore, incentrato sui programmi operativi e i fondi di esercizio delle Organizzazioni dei Produttori.
Per ottenere maggiore competitività occorrono politiche che puntino sempre più a valorizzare l'aggregazione del prodotto, perché solo attraverso una maggiore cooperazione e concentrazione delle OP vi saranno migliori condizioni ed opportunità di affrontare con successo i mercati. Va pertanto mantenuto e rafforzato il ruolo chiave delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli come espressione di una "agricoltura organizzata" che è l’unica in grado di recuperare valore aggiunto e ricchezza a beneficio dei soci.
L'obiettivo resta, in altre parole, quello di migliorare la posizione dei produttori sul mercato attraverso una concentrazione della fase della commercializzazione. Un obiettivo raggiungibile attraverso il mantenimento e il rafforzamento del sistema attuale di aiuti, erogato alle OP in proporzione del loro fatturato (VPC).
Al convegno hanno partecipato i presidenti delle cinque organizzazioni riunite in Agrinsieme: il coordinatore di Agrinsieme e Presidente della Cia Giuseppe Politi, il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, il presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi e il presidente di Agci Agrital Giampaolo Buonfiglio.
Anticipazioni sulle prossime decisioni a livello comunitario e nazionale sono state fonrite dall’on. Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e da Felice Assenza, Direttore Generale delle Politiche internazionali e dell'Unione europea del Mipaaf.
Un po' di numeri
- In Italia ci sono 298 OP e AOP riconosciute al 30 giugno 2013.
- Il valore della produzione commercializzata dalle OP si attesta attorno ai 5 miliardi di euro (VPC del 2012), con una incidenza significativa, pari al 45%, sul valore della produzione nazionale che è di 10,974 miliardi (Istat).
- Il sostegno comunitario ricevuto dalle OP e AOP italiane supera i 200 milioni di euro l’anno.
- Nel 2011 il sostegno totale erogato dall'UE al settore degli ortofrutticoli (escluso il programma Frutta nelle scuole) è ammontato a 892 Mio EUR, di cui 697 Mio EUR per le OP e 195 Mio EUR per i gruppi di produttori.
- La spesa per i Fondi di esercizio delle OP rappresenta < 2% della spesa agricola complessiva. Di contro, la PLV ortofrutticola UE è il 22% di tutta la produzione agricola comunitaria.