Stati Uniti: un raccolto boom di mele necessita di nuovi mercati d'esportazione
Ecco perché le associazioni produttrici di frutta stanno facendo pressioni sui funzionari per la sicurezza agricola del Governo degli Stati Uniti per far sì che convincano gli ispettori cinesi a riaprire le porte alle varietà tradizionali di mele prodotte dallo Stato di Washington, così come a permetterne l'ingresso di nuove.
I funzionari cinesi, tuttavia, chiedono che vengano adottate misure fitosanitarie molto stringenti, come ad esempio ripulire completamente i terreni dei frutteti da foglie, ramoscelli o frutti caduti. Gli esperti hanno dichiarato che tali misure comporterebbero un notevole lavoro manuale, considerato dai coltivatori americani troppo costoso e che, in ogni caso, non aiuterebbe a prevenire fitopatie.
A novembre, i funzionari del Dipartimento dell'Agricoltura degli USA, si incontreranno con le loro controparti cinesi per un confronto tecnico, al fine di trovare un compromesso. I funzionari statunitensi hanno dichiarato che, attualmente, i frutti made in USA sono privi di problematiche fitosanitarie, ma la vera sfida va ben oltre il dimostrare questo ai cinesi. Il commercio internazionale non è infatti privo di compromessi politici.
Nella campagna 2006/07, i coltivatori dello Stato di Washington hanno spedito circa 1 milione di cartoni di mele in Cina. Un volume che è andato gradatamente scemando fino a 415.000 cartoni nel 2011, a seguito del rilevamento di problematiche fitosanitarie da parte dei funzionari cinesi.
Fonte: yakimaherald.com
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