Cancro batterico del kiwi: rafforzamento delle collaborazioni tra Cina e Italia
Come in altri paesi del mondo, dove la coltivazione dell’actinidia e la produzione del kiwi rivestono un ruolo di particolare rilevanza, anche la Cina a fronte del diffondersi dei danni causati dal batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA), agente causale del cancro batterico, ritiene essenziale sviluppare delle collaborazioni internazionali in grado di far fronte al problema.
Nella foto il Dr. Balestra insieme al Prof. Zhu e ad altri ricercatori durante una visita in campo.
I due gruppi di ricerca hanno concordato di concentrare la collaborazione dei prossimi anni su studi e sperimentazioni inerenti la diversità genetica delle popolazione di PSA, l’epidemiologia del patogeno, lo sviluppo di cultivar resistenti/meno suscettibili, così come lo sviluppo di avanzati metodi di identificazione e l’implementazione delle strategie di controllo.
In Italia in particolare, come in altri paesi della UE e al di fuori della stessa, differenti gruppi di ricerca sono coinvolti per sostenere la filiera del kiwi nel ridurre i danni causati da PSA e nel chiarire diversi aspetti relativi a questa pandemia batterica. Anche gli studiosi cinesi ritengono strategico fornire un concreto contributo ritenendo particolarmente utile sviluppare specifiche collaborazioni.
Alcuni dei risultati ottenuti da questa collaborazione - già in atto da alcuni anni - tra l’Anhui Agricultural University ed il DAFNE dell’Università della Tuscia, saranno presentati in occasione del Primo Convegno Internazionale su cancro batterico del kiwi, che si terrà il prossimo novembre in Nuova Zelanda.
Per maggiori informazioni:
Dr. Giorgio M. Balestra - Ricercatore
DAFNE (Dipartimento di scienze e tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la Natura e l'Energia) - Università della Tuscia
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