presente in tutti gli areali e che, in condizioni sfavorevoli, origina una spora capace di rimanere vitale per parecchi anni; la caratteristica peculiare di Bt è la produzione in concomitanza della spora anche di uno o più corpuscoli cristallini, di origine proteica, che svolgono azione insetticida: le δ-endotossine.
Il principio attivo
Le proteine del cristallo di Bt sono in realtà delle protossine, in quanto si attivano e svolgono azione insetticida solo a determinate condizioni di pH che si riscontrano unicamente quando il batterio viene ingerito da un insetto. Il Bt agisce, quindi, solo per ingestione. Solo gli insetti con apparato boccale masticatore possono infatti ingerire i cristalli e le spore che sono stati distribuiti sulla vegetazione.
L'azione insetticida dipende da diversi fattori quali il pH intestinale della specie bersaglio, la presenza di determinati enzimi digestivi, specifici recettori delle δ-endotossine (che variano secondo la specie dell’insetto) e lo stadio di sviluppo dell’insetto (le larve giovani sono più suscettibili).
Per molto tempo si è creduto che lo spettro di azione del Bt fosse confinato ai soli Lepidotteri; in seguito è stato scoperto che in natura esistono ceppi attivi contro Coleotteri e Ditteri e addirittura anche contro Rincoti, Imenotteri e Mallofagi. I formulati più conosciuti appartengono alle sottospecie kurstaki e aizawai per la lotta ai Lepidotteri, tenebrionis per il controllo di alcuni Coleotteri Crisomelidi e israelensis contro i Ditteri (Culicidi e Simulidi).

Larva di Helicoverpa armigera.
Potenzialità applicative
Bt può ormai essere applicato in tutti i settori della difesa fitosanitaria, grazie alla sua efficacia, alla brevità del periodo di carenza e all’assenza di residui indesiderati sulle colture. Per evitare scarse performance di campo, dovute a un'applicazione poco corretta, si forniscono alcuni suggerimenti operativi.
Prima di tutto bisogna considerare lo stoccaggio del formulato commerciale: anche il Bt ha una shelf-life e mantiene inalterate le sue potenzialità applicative per almeno 2 o 3 anni. Tuttavia, non tutti i formulati commerciali presenti in Italia recano la data di scadenza o di fabbricazione. Inoltre, la confezione dovrebbe essere conservata a temperature non superiori a 25°C, lontano da fonti di calore o dal sole, condizioni purtroppo spesso disattese. Occorre quindi assicurarsi che il rivenditore sia in grado di fornire un Bt pienamente funzionante e che si approvvigioni regolarmente dal fornitore.
Un altro aspetto tecnico comunemente trascurato è quello della verifica del pH dell’acqua utilizzata per il trattamento. Nel nostro paese prevalgono le acque calcaree, con pH superiore a 8 ma, a questi valori, il cristallo proteico si attiva prima di aver raggiunto il bersaglio, divenendo inefficace, così è importante regolare il pH dell'acqua prima di versare il prodotto.
Il Bt trova le migliori applicazioni contro alcuni Lepidotteri, tra questi soprattutto i Tortricidi. Risultati paragonabili a quelli della migliore lotta chimica si ottengono contro la Tignoletta della vite Lobesia botrana ma bisogna intervenire due volte a distanza di una settimana tra un trattamento e l’altro; inoltre, il primo intervento deve essere posizionato in prossimità della schiusura delle uova (quando lo sviluppo embrionale permette di intravedere la testa nera della larvetta in procinto di schiudere) ed è importante quindi - oltre che sulle trappole a feromoni - basarsi su campionamenti di campo che permettano di valutare in che fase del ciclo biologico della Tignoletta ci si trovi.

Nettarina con Cidia.
Altri Lepidotteri contro i quali i risultati sono ottimali sono i Ricamatori delle pomacee (Pandemis, Archips, Eulia), Cydia molesta e Anarsia lineatella e, per olivo e limone, rispettivamente le tignole Prays oleae e Prays citri. Altri fitofagi suscettibili sono tutti i Lepidotteri defogliatori come, ad esempio, Hyphantria cunea o la Piralide del mais Ostrinia nubilalis quando infesta il peperone. Il gruppo dei Nottuidi è invece quello meno suscettibile al Bt; solo alcuni ceppi di ultima generazione hanno mostrato risultati apprezzabili, contro fitofagi ritenuti non controllabili dal batterio (ad esempio Chrysodeixis chalcites).
Disponibilità commerciale
In Italia sono attualmente registrati 35 formulati commerciali a base di Bt. La maggior parte di questi è a base del ceppo HD1; si tratta di quello più datato e conosciuto che codifica 5 diverse tossine. A questi formulati si sono in seguito aggiunti sul mercato altri ceppi selezionati per una maggiore attività insetticida in modo da incrementare l’efficacia di campo e la persistenza d'azione. Tra questi, i ceppi a base di Bt kurstaki SA11, SA12, EG 2348, PB 54 e il più recente Bt aizawaii con il ceppo ABTS1856, oltre ai formulati che contengono sia Kurstaki che Aizawai (GC-91).

IBMA Italia-Assometab
Andrea Sala
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