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Davide Vernocchi (Apo Conerpo): Segnali positivi in ortofrutta, ma ancora troppe discrepanze nella redditivita'

Dove sta andando l'ortofrutta italiana? FreshPlaza lo ha chiesto a Davide Vernocchi (in foto), presidente di ApoConerpo e del settore ortofrutticolo di Fedagri- Confcooperative. "Berlino costituisce sempre un'ottima occasione - racconta Vernocchi di ritorno da Fruit Logistica 2013 - per confrontarsi con il resto del mondo, scoprendo magari che non sempre siamo i primi della classe e che ci sono modelli-paese che funzionano egregiamente e dai quali trarre ispirazione".

Davide Vernocchi, 48 anni, è nato a Forlì. Proveniente da una famiglia di frutticoltori, si è laureato in Scienze Agrarie a Bologna per poi muovere i primi passi nella centrale ortofrutticola Agrifrut. In seguito, nel 1992, rileva il fondo di un agricoltore confinante ai frutteti di famiglia e diventa conduttore di un'azienda ortofrutticola di oltre 20 ettari in provincia di Ravenna.

"Il legame con la vita delle cooperative ortofrutticole è stato sempre presente nella mia storia personale, ed è lì che ho fatto le mie esperienze, prima come socio e successivamente come membro del consiglio di amministrazione. Alla fine degli anni '90 diedi il mio contributo alla nascita di Intesa, costituita nel 1999 dalla fusione Cantina Sociale di Russi e Godo, Copra, P.A.F., SOLAR e VINCOOPER. Da allora, ho operato nei "secondi gradi" di Apo Conerpo e Conserve Italia, fino a ricoprire, dopo una parentesi alla presidenza dell'unione nazionale Unaproa, i miei attuali incarichi."

Sul futuro del settore, Vernocchi commenta: "Siamo giunti a nodi epocali della nostra storia, per affrontare i quali noi abbiamo le idee chiare: ripartire dall'azienda agricola, nel senso di formazione imprenditoriale degli agricoltori, ottimizzazione delle tecniche di gestione, abbattimento dei costi e investimento in innovazioni varietali. Non è possibile che la PLV-Produzione lorda vendibile di due aziende appartenenti allo stesso territorio e specializzate nelle medesime produzioni differisca in alcuni casi in maniera abissale, con differenze anche di tre volte tanto nella redditività per ettaro!"

"Dobbiamo lavorare nella direzione di una standardizzazione, senza la quale rimarranno sempre delle sperequazioni sui prezzi di vendita, con il rischio di livellare l'offerta verso il basso solo perché c'è chi lascia che sia la disperazione a fargli i conti in tasca. Ciò va a danno di tutto il sistema e in primo luogo a scapito delle imprese efficienti. Non ce lo possiamo più permettere."

Ripartire dall'impresa agricola è solo il primo passo di un ragionamento in termini di sistema, che costituisce l'unica soluzione per un rilancio: "Le interprofessionali come la O.I. Pera Abate, ma anche le aggregazioni di prodotto come il Consorzio Kiwifruit of Italy e quello PeraItalia vanno nella giusta direzione; tuttavia abbiamo bisogno di coinvolgere anche i processi decisionali e politici, troppo spesso lontani dalle effettive esigenze dell'imprenditoria agricola. Mi ha molto colpito, per esempio, assistere ad un convegno svoltosi a Valencia 15 giorni prima della fiera Fruit Logistica. Lì ho visto una presenza reale della politica, in funzione di un vero ascolto delle problematiche del mondo produttivo, e non solo a scopi elettorali. E' il tipo di politica di cui abbiamo bisogno anche qui da noi."