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Dipendenti di talento: perderli equivale ad un grave danno d'impresa

Secondo un sondaggio effettuato dalla Robert Half tra 200 responsabili britannici per le risorse umane, si prevede che il 22% dei dipendenti si metterà alla ricerca di una nuova occupazione nel corso dell'anno 2013. Dall'indagine è emerso che un 79% degli intervistati esprime la preoccupazione di perdere, in tale "migrazione", dei talenti utili all'azienda.

L'indagine sottolinea come i dipendenti siano l'attivo più importante per le aziende e come la perdita dei migliori talenti possa comportare pesanti ricadute negative per la crescita e la redditività.

Fondamentali per la crescita
Phil Sheridan, managing director presso la Robert Half, ha sottolineato: "I talenti sono fondamentali per la crescita delle imprese. Tuttavia, la maggior parte delle imprese adotta un atteggiamento passivo nel campo della fidelizzazione dei propri dipendenti e tende a muoversi sono quando si trova di fronte ad una possibile concorrenza da parte di altri datori di lavoro. A quel punto, però, è troppo tardi per convincere il dipendente di talento a rimanere. Perdere un dipendente su cinque può anche avere effetti devastanti sulla performance della società."

Le buone intenzioni
"Soprattutto all'inizio del nuovo anno i dipendenti iniziano a guardarsi intorno - aggiunge Sheridan - Pertanto le aziende che riescono a mantenere una continuità all'interno dei loro team, partono con un vantaggio significativo per riuscire a cavarsela con successo anche in condizioni di difficoltà economica. Anche se non è sempre possibile convincere i migliori talenti a restare, un'adeguata attenzione e un corretto sostegno ai lavoratori può impedire un esodo di massa."