Italia: dal Ministero fondi per la filiera pataticola
Obiettivo dell'iniziativa è la definizione di una strategia nazionale volta a individuare percorsi, soluzioni e strumenti che accompagnino il consolidamento della struttura organizzativa del settore, garantendo il necessario livello di competitività e di reddito alle aziende agricole.
Soddisfazione per l'iniziativa è stato espresso da Mauro Febbo, assessore all'Agricoltura dell'Abruzzo, una regione che, con il suo 14,4% cento della produzione italiana, è tra le prime tre regioni produttrici dopo l'Emilia-Romagna e la Campania facendo registrare, negli ultimi due anni, trend nettamente variabili con elevate oscillazioni di crescita, in termini di produzione.
Nel Fucino, territorio privilegiato da sempre per la produzione della patata abruzzese, ci sono tra 3.500 e 4.200 ettari destinati alla pataticoltura, con produzioni equivalente a circa 1.700.000 quintali.
Per mantenere e migliorare ulteriormente la coltivazione della patata sono necessari adeguati investimenti: la filiera è una risposta che definisce le linee guida per quanto riguarda fondi, incentivi, ricerca e promozione a favore del settore.
La nuova stagione di programmazione delle politiche nazionali e regionali (PSN e PSR) in prospettiva della PAC-post 2013 consente di introdurre idonei e nuovi meccanismi che supportino le imprese ad affrontare le nuove sfide di mercato.
"La coltura della patata, però - ha ricordato Febbo - non rientra in nessuna delle OCM comunitarie e non è, quindi, destinataria di risorse specifiche. Ciò porta a prevedere percorsi e forme di politiche di sviluppo ricorrendo a strumenti di programmazione generale utilizzabili soprattutto nelle risorse del secondo pilastro delle politiche comunitarie. Pertanto è indispensabile individuare gli strumenti attivabili nell'ambito delle risorse potenzialmente disponibili e consolidare i rapporti esistenti tra la parte agricola e la parte industriale della filiera".