Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Turchia: Carrefour sta valutando una possibile fusione con Migros

Carrefour SA (Turchia) starebbe considerando un'alleanza con Migros. I colloqui sarebbero ancora in una fase iniziale e la fusione è una delle diverse opzioni che Carrefour starebbe valutando. Migros, l'asset più importante nel portafoglio di Dea Capital, è controllata all'80,5% da un consorzio guidato da BC Partners, di cui Dea detiene il 17%.

Quindi Dea Capital detiene indirettamente il 13,7% di Migros, che ai prezzi e cambio attuale euro/lira vale circa 200 milioni di euro pari al 30% del net asset value della società. Carrefour opera in Turchia attraverso la società quotata Carrefour SA (controllata al 58,2% da Carrefour, al 38,2% da Sabanci Holding e con il 3% di flottante).

Carrefour SA e Migros sono dei player multi-format, rispettivamente con una quota di mercato di oltre il 20% e del 20% nel segmento degli ipermercati, del 3% e del 20% nei supermercati, e inferiore al 10% per Carrefour nel discount. Una fusione tra Carrefour SA e Migros creerebbe il più grande food retailer in Turchia, con la possibilità di sfruttare sinergie di costo e ridurre sensibilmente la pressione competitiva.

Questa eventuale fusione creerebbe anche le condizioni, secondo gli analisti di Equita, per un'uscita dall'investimento in Migros da parte di BC Partner e Dea Capital, dato che l'investimento risale al 2008 e tipicamente i private equity detengono gli asset per 3-5 anni prima di venderli.
Data di pubblicazione: