La trappola da evitare: l'immobilismo
Se i problemi non vengono affrontati subito, rischiano di creare sintomi di stress sul lungo termine e veri e propri burn-out anche all'interno della squadra. Ecco perché eventuali problematiche non vanno trascurate, né da parte del personale né da parte dei dirigenti.
E' dunque da evitare la trappola numero uno che rischia di scattare in questi casi: pensare che la responsabilità sia in capo a qualcun altro, che sarà un altro membro del team oppure il manager in persona ad intervenire per risolvere il problema. Certo, non è facile affrontare i problemi, ma se tutti aspettano che sia qualcun altro a farlo, allora la situazione non si risolverà di certo!
Procrastinare un intervento significa soltanto che, mentre tutti continuano a fare finta di niente, il problema cresce e di ingigantisce, peggiorando la situazione e allontanando una soluzione.
Cinque consigli per migliorare la situazione
- Parlare sempre per voi stessi, riferendo la vostra esperienza personale.
- Parlate con i vostri colleghi e/o con un dirigente per porre il problema all'ordine del giorno. Raccontate dove si verifica il problema e come vi sentite al riguardo. Evidenziate cosa vorreste che cambiasse.
- Pianificare una riunione extra nella quale discutere la vostra esperienza. Date corpo alla vostra testimonianza con esempi concreti. Chiedete ai vostri colleghi se si riconoscono nel vostro racconto.
- Sottolineate che desiderate riacquistare la vostra serenità sul posto di lavoro, che volete vedere i problemi risolti e che siete pronti per primi a contribuire ad una soluzione. Chiedete ai vostri colleghi se sono d'accordo anche loro ad affrontare il problema e quali possibilità vedono per uscirne.
- Discutete cosa l'organizzazione aziendale possa e voglia fare al riguardo.