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Di Rossella Gigli

La cultura e l'arte pagano sempre... e potrebbero farlo anche in ortofrutta!

Se c'è un soggetto che ha costituito ispirazione per artisti di tutte le epoche, questo è proprio la natura e i suoi frutti. La storia della pittura, ad esempio, è ricchissima di raffigurazioni di frutta e ortaggi (vedasi le riproduzioni di alcune cosiddette "nature morte" in questo articolo), a testimonianza del fascino che gli elementi naturali esercitano sull'uomo.


Giovanna Garzoni - Natura morta con scodella di limoni (1640)

Il connubio tra arte, cultura e prodotti ortofrutticoli esiste dunque da sempre. Perché, allora, non sfruttarlo a vantaggio di un settore professionale che stenta a riportare valore nel proprio lavoro?

Ci hanno molto colpito, in questo senso, le iniziative dell'azienda "Gli Orti di Venezia", la quale sta allacciando un rapporto molto stretto tra la vendita delle proprie insalate in busta e il restauro di opere d'arte nella città di Venezia (nell'ambito dell'iniziativa "Veneziani x Venezia") - vedi notizia FreshPlaza del 28/05/2012.


Paul Cézanne - Natura morta con cesto di mele (1890-94)

Il collegamento, che potrebbe sembrare a tutta prima azzardato, tra l'acquisto di un'insalata e la possibilità di contribuire direttamente a preservare il patrimonio artistico di una città si è rivelato un vero successo. Ciò denota - come da tempo cerchiamo di indicare alle imprese del settore ortofrutticolo - che il consumatore è pronto per un salto di livello, per un nuovo rapporto con i prodotti e con il loro significato.

Paradossalmente, nonostante il contesto di crisi economica, la motivazione all'acquisto potrebbe non trovare la sua spinta primaria ed esaustiva nell'offerta di un prezzo stracciato. Occorre - e occorrerà sempre di più in futuro - far leva su altri aspetti, quali ad esempio la responsabilità sociale dell'impresa che propone un dato prodotto, cioè il suo grado di coinvolgimento nella vita di quelle stesse persone che essa chiama ad effettuare una scelta d'acquisto.


Botero - Natura morta con anguria (1992)

L'acquisto di un bene, infatti, se poteva essere considerato "neutro" o "indifferente" in una visione di utilitarismo e mercificazione del mondo e dei rapporti sociali, oggi (che stiamo scontando le conseguenze di quella visione) assume un connotato completamente diverso: optare per un prodotto invece che per un altro ha motivazioni e conseguenze che vanno ben oltre l'atto dell'acquisto in sé. Si tratta di una scelta da effettuare con ponderazione, valutando cosa si va a "premiare" o a "penalizzare" spendendo o meno il proprio denaro.

Ecco dunque che, prima e meglio di altri comparti produttivi, oggi l'ortofrutta potrebbe farsi "paladina" dell'immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, unendo l'utile al dilettevole. In mancanza di risorse pubbliche, il settore ortofrutticolo italiano potrebbe fare appello ai suoi concittadini perché, mentre optano per una scelta alimentare più salubre, al contempo contribuiscano al recupero di una porzione della nostra cultura e della nostra storia nazionale. Le vendite di frutta e verdura decollerebbero.


Natura morta del pittore belga contemporaneo Walter Elst (dettaglio)

Noi riteniamo che i tempi siano maturi per iniziative significative e coraggiose di questo genere. E se è vero che la cultura e l'arte pagano sempre, a maggior ragione potrebbero farlo stringendo un'alleanza con quei frutti della terra che tanti artisti hanno ispirato nel corso dei secoli.