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Resoconto del convegno sull'integrazione di filiera per un'ortofrutta piu' competitiva
Si è tenuto lo scorso fine settimana (4-5 novembre 2011) a Cosenza un incontro formativo organizzato da Agriconsult Mediterraneo in collaborazione con Edizioni L'Informatore Agrario, dal titolo "Ortofrutta più competitiva con l'integrazione di filiera".
L'incontro è risultato particolarmente interessante, grazie alla partecipazione al dibattito sia di rappresentanti delle istituzioni sia di addetti ai lavori appartenenti al mondo della grande distribuzione organizzata e a quello della produzione e del marketing dei prodotti ortofrutticoli.
Dai lavori è emersa una situazione di sostanziale arretratezza del settore, in cui il deficit di modernità dovrà essere al più presto ridotto. Lorenzo Andreotti, giornalista de l'Informatore Agrario e moderatore dell'incontro, ha ribadito più volte come non sia possibile per gli agricoltori calabresi perdere altro tempo, e che organizzarsi per essere più competitivi è ormai una questione di sopravvivenza per l'intero comparto ortofrutticolo regionale.
Il tavolo dei relatori. Da sinistra a destra: Marco Eleuteri (direttore commerciale AOP Armonia), Giovanni Sansone (Category Manager Area ortofrutta della Dimar Spa - Gruppo Selex), Lorenzo Andreotti (moderatore dell'incontro).
Con vivo interesse è stato seguito l'intervento di Claudio Scalise, direttore generale di SG Marketing Agroalimentare, il quale - dopo una accurata analisi dei trend di consumo attuali - ha descritto dapprima una serie di strumenti per valorizzare le produzioni ortofrutticole locali, per poi descrivere a titolo di esempio alcuni casi di successo riguardanti sia alcuni prodotti specifici come la patata, sia aziende che puntando sulla specificità territoriale hanno ottenuto ottimi risultati commerciali.
Claudio Scalise.
Molto interessante anche l'intervento di Giovanni Sansone, Category Manager Area ortofrutta della Dimar Spa (Gruppo Selex), insegna principalmente diffusa in Piemonte. Calabrese di origine, piemontese di adozione, Sansone ha elencato le esigenze proprie della distribuzione moderna, purtroppo non coincidenti con molte criticità dell'offerta ortofrutticola calabrese: profondità e massa critica dell'offerta, calendario e gamma varietale, logistica attenta e puntuale.
Giovanni Sansone.
Sansone è stato molto chiaro quando, citando ad esempio il caso delle clementine spagnole, ha invitato i produttori calabresi ad una maggiore incisività commerciale: i produttori spagnoli, ha sostenuto, dispongono di una gamma varietale molto più ampia e di un calendario di commercializzazione molto più lungo. Pertanto, nonostante la sua insegna prediliga prodotti di origine italiana: "Non possiamo pensare - ha sottolineato - che l'origine italiana dei prodotti sia sufficiente per vincere la sfida del mercato. Le clementine spagnole hanno conquistato tutti i mercati esteri, e questo dovrebbe far riflettere i produttori di clementine soprattutto in Calabria, che è la regione italiana dove si concentra la maggior produzione di questi agrumi".
Tra i presenti all'incontro, Lina Pecora (presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Cosenza), Francesco Cosentini (direttore Coldiretti Calabria) e Nicola Cilento (presidente Confagricoltura Calabria).
Alla fine del suo intervento, Giovanni Sansone ha individuato in un maggior tasso di aggregazione dei produttori agrumicoli calabresi la strada da seguire per recuperare questo gap di modernità: "Ciò - ha concluso il giovane buyer - permetterà alla distribuzione moderna di avere finalmente degli interlocutori dimensionalmente più grandi, in grado di soddisfare in modo più adeguato le esigenze della Grande Distribuzione Organizzata".
Ha chiuso la serie degli interventi "operativi" Marco Eleuteri, direttore commerciale della Aop Armonia, uno dei pochi casi virtuosi di aggregazione nel meridione d'Italia.
Dopo aver lamentato la grande distanza che separa il tasso di aggregazione tra le produzioni del Sud, molto meno organizzate, e quelle del Nord Italia, Marco Eleuteri ha descritto sinteticamente il cammino della Aop Armonia che ad oggi aggrega superfici coltivate per circa 2.000 ettari, distribuite tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia ed una produzione ortofrutticola commercializzata che quest'anno raggiungerà circa le 40.000 tonnellate.
Marco Eleuteri.
"Nonostante i nostri volumi siano cresciuti notevolmente, ha affermato Eleuteri, il nostro obiettivo prioritario resta la qualità di ciò che facciamo. Se da un lato abbiamo una Grande Distribuzione Organizzata, dall'altro non possiamo non avere una Grande Produzione Organizzata, affinché il mercato funzioni correttamente". A sostegno di ciò, molto interessanti sono stati gli esempi portati ancora una volta sulle clementine e sulle fragole.
"Sulle clementine - ha sostenuto il direttore - la nostra offerta quest'anno si attesterà quantitativamente sulle 6.000 tonnellate, ma ciò che ci distingue all'interno del panorama produttivo nazionale è la gamma varietale, che comprende - tra precoci e tardive - ben 8 diverse varietà! La durata del calendario di commercializzazione si estende così da ottobre a febbraio. Ricerca, sperimentazione ed innovazione sono alla base della nostra offerta produttiva e servono a rendere la nostra offerta sempre più appetibile - ha aggiunto Marco Eleuteri - Ma un simile ingente impegno di risorse sarebbe insostenibile singolarmente per i nostri produttori: ecco dunque un risultato positivo evidente del processo aggregativo".
La sala.
Eleuteri ha infine sottolineato come l'aggregazione abbia beneficiato notevolmente anche la posizione di mercato della Aop Armonia relativa al prodotto fragola. Con l'ingresso nel gruppo della cooperativa Prometas di Scanzano Jonico (vedi precedente notizia), la Aop Armonia può contare oggi su una superficie di circa 80 ettari destinata a fragole, di cui quasi 70 coltivati con varietà Candonga/Sabrina, considerate le fragole di maggior qualità tra quelle coltivate nel Meridione d'Italia e distribuite tra le 2 zone vocate della Piana del Sele e del Metapontino. "Per queste varietà di fragole, considerate a ragione l'eccellenza della produzione italiana - ha concluso Eleuteri - rappresentiamo circa l'8% dell'intera produzione nazionale e questo ci rende un referente commerciale di primo piano all'interno del mercato distributivo italiano".
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