
Circa il 95% del volume destinato all'export in Giappone consiste in peperoni, in particolare le varianti rossa, arancione e gialla. "Il Giappone importa pochi peperoni verdi, perché ha già molti 'Piman' (in giapponese: peperoni verdi). I piman sono più sottili e hanno un gusto più amarognolo", spiega Pat Dekker della The Greenery a Coforta Magazine.
Il maggiore picco nell'export si ha nei mesi di agosto e ottobre. E questo accade soprattutto per le cassette da 5 kg. I peperoni vengono venduti al pezzo nei supermercati giapponesi, perciò gli importatori prediligono peperoni uniformi e di piccolo calibro.
In Giappone ci sono molti tipi di supermercati: dai piccoli negozi di ortofrutta agli ipermercati con veri e propri reparti ortofrutta super organizzati ed efficienti. Da sottolineare inoltre è il fatto che in Giappone ci sono i negozi convenience, che si trovano agli angoli delle strade delle città. Questi negozi riscuotono un grande successo per la loro ampia offerta e il loro essere aperti 24 ore su 24.
"I giapponesi hanno abitudini di consumo diverse dagli occidentali - racconta Dekker - Non fanno la spesa settimanale, ma acquistano ogni giorno ortaggi e pesce freschi. La presentazione è molto più importante che nei paesi occidentali, il prodotto deve apparire perfetto".
Negli ultimi tre anni, i Paesi Bassi hanno provveduto a circa il 15% delle importazioni totali di peperoni del Giappone. "A causa della crescente concorrenza è difficile che questa percentuale aumenterà ulteriormente - commenta Dekker - La Corea del sud è il principale fornitore per tutti i 12 mesi dell'anno. Grazie alla sua posizione geografica, la Corea del sud ha minori costi logistici, per cui i peperoni sono anche più economici. Inoltre vengono ancora coltivati e imballati a mano, cosa che implica una cassetta di prodotto più bella da vedere e uniforme".
La Nuova Zelanda, come i Paesi Bassi, sono decisamente più lontani, ma possiedono colture maggiormente apprezzate. La concorrenza è in atto solo nel momento in cui entrambi i paesi producono peperoni nello stesso periodo. Per di più sta emergendo anche la produzione di peperoni giapponesi.
Il terremoto e il conseguente tsunami in Giappone e i problemi alla centrale atomica di Fukushima hanno avuto delle conseguenze in ambito di vendita dei prodotti in Giappone. Di che conseguenze si tratti, però, ancora non è chiaro. "In questo momento si punta al risparmio energetico. Quindi i negozi sono aperti meno a lungo, i ristoranti sono chiusi e i negozi ortofrutticoli restano aperti per poche ore. Perciò attualmente si registra una minore domanda di peperoni", conclude Pat Dekker.
Fonte: Coforta Magazine