Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Sprechi natalizi: tra pranzi e cenoni nella spazzatura 500.000 tonnellate di cibo

Tra pranzi di Natale, cenoni di Capodanno, tavole imbandite per l’Epifania, nella spazzatura finiranno più di 500.000 tonnellate di cibo, circa il 25% della spesa totale alimentare per le festività. Andranno in fumo, così, 1,5 miliardi di euro: quasi 80 euro a famiglia. Un "vero schiaffo alla miseria" su cui invita a riflettere un’indagine della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia). Senza contare il danno ambientale: basti pensare che una sola tonnellata di rifiuti alimentari genera 4,2 tonnellate di CO2 (anidride carbonica).

Nella classifica dei prodotti che finiscono nella spazzatura troviamo al primo posto latticini, uova, carni (39%): a seguire pane (19%), frutta e verdura (17%), pasta (4%). Percentuali che, al contrario, per dolci risultano assai ridotte (2-3%). Vini e spumanti, invece, si bevono fino all’ultima goccia.

Lo spreco natalizio è tuttavia il frutto di cattive abitudini che perdurano tutto l’anno e che nemmeno la crisi economica è riuscita a correggere. In un anno – sottolinea la Cia - ogni famiglia arriva a gettare nel cassonetto fino a 515 euro in alimenti che non consumerà, sprecando circa il 10% della spesa mensile. Una "cifra assurda", che fotografa un fenomeno in espansione.

Ogni anno si gettano nei rifiuti 25 milioni di tonnellate di alimenti consumabili. "Una cifra che corrisponde alla metà delle importazioni alimentari dell'intera Africa", denuncia la Cia. Circa 18 milioni di tonnellate vengono buttate da case private, negozi, ristoranti, hotel e aziende alimentari. Il resto viene distrutto nel percorso tra le fattorie o i campi e i negozi. E questo ci costa circa 37 miliardi di euro (il 3% del Pil).
Data di pubblicazione: