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L'acqua inquinata potrebbe limitare le esportazioni alimentari del Sudafrica

Sono le conclusioni preliminari di un'indagine sul legame tra la qualità dell'acqua di irrigazione e la sicurezza alimentare, commissionata dalla Water Research Commission (WRC) e condotta dai dipartimenti di scienza dell'alimentazione delle Università di Stellenbosch, Pretoria e Venda.

Lo studio è stato effettuato su prodotti agricoli sudafricani che corrono il rischio di perdere il loro status di "idonei all'esportazione", a causa proprio dell'inquinamento delle acque. Chris van Zyl, general manager dell'organizzazione Transvaal Agricultural Union (TAU), ha riferito che i produttori di frutta destinata all'export sono particolarmente a rischio, perché non conformi alle severe norme dell'Unione Europea.

Nel mese di maggio, la TAU e il National Water Forum (TNT) denunciano i ministri delle risorse idriche, dell'agricoltura, della pesca e delle politiche forestali e ambientali per la loro incapacità di bloccare le grandi industrie sudafricane che inquinano le risorse idriche.

Gerhard Backeberg, il direttore dell'utilizzo dell'acqua in agricoltura presso il WRC, ha riferito che c'era un bisogno urgente di controllare la qualità microbiologica dell'acqua utilizzata per l'irrigazione nella produzione alimentare e dei rischi posti da tali acque. Gareth Lloyd-Jones, MD di Ecowise, ha affermato che la qualità deteriorata delle acquea sudafricane, potrebbe avere un effetto devastante sulla sicurezza alimentare, se i produttori locali e distributori non introdurranno misure volte a garantire la qualità delle loro acque.

"I produttori potrebbero aver bisogno di investire in misure di depurazione e in processi al fine di minimizzare i rischi per la sicurezza alimentare causati da malattie trasmesse dall'acqua". Backeberg ha riferito inoltre che la soluzione era quella di trattare l'inquinamento delle acque alla fonte. "Molti dei nostri fiumi sono fortemente contaminati e devono essere visti come la fonte diretta della conseguente contaminazione dell'acqua d'irrigazione. Non è più accettabile né addirittura etico, per le varie parti interessate, sostenere di non essere consapevoli della portata e della gravità del problema delle acque di superficie contaminate".