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Contro i microorganismi patogeni

Texas: la ricerca migliora il metodo di irradiazione degli alimenti

Un gruppo di ricercatori dell'Università A&M del Texas ha messo a punto un sistema che praticamente dimezza la quantità di radiazioni necessarie per uccidere la maggior parte dei microorganismi contaminanti, quali salmonelle, Escherichia coli ed altri agenti patogeni presenti sugli ortaggi freschi, senza alterare la qualità del prodotto.

Come rivelato da Carmen Gomes, ingegnere di sicurezza alimentare presso la Texas A&M e tra i responsabili del progetto, impacchettare i prodotti in un sacchetto in Mylar (che permette di sigillarli dall'ambiente esterno) riempito di ossigeno puro ha consentito ai ricercatori di ridurre significativamente la quantità di radiazioni necessarie per uccidere gli agenti patogeni. Quantità elevate di radiazione, infatti, possono indurre il deterioramento degli ortaggi freschi e la perdita di freschezza.

"Ridurre le radiazioni totali non è tanto una misura di sicurezza, ma un modo per conservare la qualità dei prodotti", ha detto la Gomes in una dichiarazione pubblicata il 6 dicembre scorso sul sito web del Texas AgriLife Research, l'agenzia di ricerca che fa parte del sistema di estensione della Texas A&M.

Secondo Rosana Moreira, un’altra ricercatrice del progetto, le dosi di radiazione usate dai ricercatori sono state sufficienti per una riduzione di 100.000 volte degli agenti patogeni. Il che corrisponde ad un tasso di mortalità del 99,999%. "Significa che, se avevate 100.000 batteri nel vostro ortaggio, ne rimarrebbe vivo soltanto uno", ha affermato la Moreira.

Ultimamente, Escherichia coli ed altri agenti patogeni hanno creato crescenti preoccupazioni nell'industria dei prodotti freschi, dopo le frequenti contaminazioni su lattuga romana e spinaci. Presente negli intestini dei bovini, Escherichia coli può essere diffuso da acqua di irrigazione contaminata, fuoriuscite di liquidi da aziende zootecniche o da animali selvatici.

Le dosi inferiori di radiazione usate dai ricercatori della Texas A&M non hanno lasciato residui sulle verdure e i prodotti, dopo il trattamento, risultano sicuri per il consumo umano, ha detto la Gomes.

"L'irradiazione è analoga al trattamento termico cui si espone il latte, le spremute e le verdure in barattolo per un periodo necessario ad uccidere gli agenti patogeni", ha concluso la ricercatrice.

L'irradiazione degli alimenti è in uso da quasi 50 anni negli Stati Uniti. Ma solo una parte di prodotti freschi è trattata con l’irradiazione e la tecnologia ha lottato per ottenere la fiducia del consumatore. Gran parte dei prodotti freschi venduti negli Stati Uniti è ancora trattata con lavaggi a base di cloro.