
Con un investimento di 4 milioni di euro per il triennio 2008/2010, European Flavors comprende prodotti freschi (arance, pere, susine, pesche, nettarine e ovviamente kiwi), soprattutto a marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) e prodotti trasformati (derivati del pomodoro e della frutta, ortaggi e legumi in scatola, conserve di frutta e prodotti surgelati).
Per quanto riguarda i kiwi, l'Europa è senza dubbio una delle aree più importanti per questo frutto, con le sue 660.000 tonnellate prodotte (statistiche 2009), coltivate con tecniche di produzione moderne nel totale rispetto dell'ambiente e della salute. Il frutto ha un alto valore nutrizionale ed eccellenti caratteristiche organolettiche in grado di soddisfare anche i palati dei consumatori più esigenti.
In Europa, l'Italia rappresenta il principale produttore di kiwi con una produzione commerciale negli ultimi anni di circa 470.000 ton (380.000 ton previste per il 2010), ottenuta su una superficie di 28.000 ettari, concentrati principalmente in quattro regioni: Lazio (32% della superficie totale nazionale), Piemonte (21%), Emilia Romagna (14%) e Veneto (13%).
Negli ultimi anni, le esportazioni hanno interessato oltre il 70% della produzione italiana con 330.000-350.000 ton dirette principalmente verso l'Unione Europea, che ha assorbito una media di 260.000 ton all'anno. I principali paesi importatori sono Germania, Spagna, Francia, Polonia, Regno Unito, Olanda, Belgio e Lituania. Al di fuori della UE, altri importanti mercati per la produzione italiana di kiwi sono Russia, Stati Uniti, Canada, Brasile, Svizzera, Australia, Emirati Arabi Uniti, Taiwan, Argentina e Norvegia.
Dopo i buoni risultati del periodo 2008/2009, European Flavors quest'anno continua con una serie di azioni volte ad aumentare la conoscenza e l'apprezzamento degli ortofrutticoli freschi e trasformati, principalmente tra gli operatori del settore. Dopo la partecipazione al World Food di Mosca e la promozione di pesche e nettarine sul mercato russo, il kiwi è ora oggetto di attività promozionali negli Stati Uniti e in Russia, paesi che hanno un buon potenziale per incrementare il consumo di ortofrutticoli freschi e trasformati di origine europea.