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Campioni di polline importato dal Cile positivi al batterio PSA
I Produttori Associati neozelandesi chiedono di vietare l'impollinazione artificiale del kiwi
La prova del DNA ha mostrato la presenza del batterio PSA in polline raccolto nel 2009 e nel 2010 nella Bay of Plenty e a Sud di Auckland. Secondo il MAF non c’è conferma che questa contaminazione possa infettare le piante. Tuttavia, i Produttori Associati chiedono che l'impollinazione artificiale e le importazioni di polline di kiwi siano sospese fino a quando il Ministero non sarà sicuro che tutto il polline - importato e nazionale - è esente da virus o agenti patogeni.
"Chi, essendo sano di mente, continuerebbe a sfidare il fato usando l'impollinazione artificiale?” ha chiesto oggi il portavoce dei Produttori per la sicurezza fitosanitaria, John Hartnell. Si possono amplificare le rese ma con "gravi problemi di sicurezza".
Se lo Pseudomonas è in Nuova Zelanda da più di un anno, allora l'impollinazione artificiale può aver contribuito involontariamente alla sua diffusione nei frutteti, ha detto Hartnell. "Questo non è stato ancora accertato, ma l'incertezza è dovuta al fatto che andrebbe applicato il principio di precauzione" ha detto. “Malgrado questi sviluppi significativi, ai coltivatori è stata richiesta soltanto "cautela" prima di prendere in considerazione l’impollinazione artificiale".
Ogni infezione potrebbe avere anche conseguenze enormi sull'apicoltura. Più dell’80% dell’impollinazione mondiale, inclusa quella su kiwi, è fatta dalle api. "Metterla a repentaglio avrebbe implicazioni enormi", ha sottolineato Hartnell. "Il controllo dei possibili parassiti e delle malattie delle api non era sembrato necessario per l’importazione del polline ed è inquietante sapere che polline non esaminato sia stato introdotto in Nuova Zelanda da paesi a rischio come la Cina e il Cile".
Hartnell pensa che il polline non testato possa essere collegato alla recente scoperta del parassita dell'ape Nosema ceranae nel Coromandel. Comunque, durante la fioritura sono stati introdotti nei frutteti circa 80.000 alveari per impollinare le piante e i coltivatori negli ultimi anni hanno fatto un uso crescente di impollinazione artificiale, con un 20-30% degli frutteti nazionali di actinidia che in questo modo "coadiuvano" il lavoro delle api.
Visto che le piante di actinidia non attraggono naturalmente le api, in Nuova Zelanda sono spruzzate o distribuite sopra le piante circa 3 ton di polline. E, solo negli ultimi due anni, 77 kg di polline sono stati importati dal Cile e 2 kg dalla Cina. Le prime analisi condotte lo scorso fine settimana sul DNA del polline di kiwi importato dal Cile hanno dato un singolo risultato positivo al batterio responsabile del cancro batterico.
I funzionari della sicurezza fitosanitaria hanno subito sospeso le importazioni e hanno congelato gli stock rimanenti di polline importato durante la settimana, sebbene le analisi successive del polline cileno non abbiano fornito altri risultati positivi.
Secondo David Yard, responsabile ministeriale per la sicurezza fitosanitaria, poiché in molti frutteti infettati non è stata usata l'impollinazione artificiale, "possono esserci altri meccanismi di propagazione più significativi". Carol Ward, responsabile per i servizi ai produttori di Zespri, ha detto che se il batterio PSA è presente da parecchi anni, la sua insorgenza potrebbe essere stata innescata dalle condizioni ambientali.
Data di pubblicazione:
Author:
Rossella Gigli
©
FreshPlaza.it
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