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"A Roma, alla conferenza "Agriculturability", e' stato lanciato un manifesto per affrontare le sfide alimentari dei prossimi decenni"

"Stiamo entrando nell’era della scarsità, abbiamo bisogno di produrre più cibo per soddisfare la crescita esponenziale della domanda": è questo l’allarme lanciato da "Agriculturability - Agricoltura e sostenibilità: persone, ambiente, economia e la sfida di nutrire il pianeta", la Conferenza internazionale tenutasi il 12 novembre 2010 a Roma, organizzata da Nomisma su input di Food Trend Foundation e in collaborazione con BASF.

Un allarme condiviso dai rappresentanti istituzionali al massimo livello di diversi Paesi europei e dell’area mediterranea e dagli studiosi che hanno animato i lavori. "Quando i modelli di consumo dell’Europa e dell’America del Nord si trasferiranno in pieno anche ai Paesi emergenti – ha osservato il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro – avremo bisogno, con le attuali condizioni, di oltre cinque pianeti per soddisfare la domanda alimentare globale".

Una situazione destinata a realizzarsi in prospettiva 2050, quando la popolazione mondiale dovrebbe superare la soglia dei 9 miliardi e i modelli di consumo dei Paesi ora emergenti saranno allineati ai nostri. "Non solo la quantità, ma anche la composizione dei consumi sarà destinata a cambiare radicalmente – ha ricordato De Castro – Cresceranno i consumi di alimenti soprattutto proteici (carne, lattiero caseari) e questo avrà un effetto moltiplicatore in termini di fabbisogni del sistema primario; basti pensare che la produzione di un chilo di carne bovina ne richiede otto di cereali e da settecento a quindicimila litri di acqua, a seconda delle tipologie di allevamento".

Uno scenario in cui la pressione sulle risorse ambientali si traduce in vulnerabilità economica e sociale e in alti rischi per le generazioni future. Per questo, a conclusione della Conferenza, è stato diffuso un Manifesto, articolato su tre punti, che verrà proposto alla discussione del Parlamento europeo:
  1. sostegno al ruolo della ricerca e dell’innovazione, al fine di generare aumenti di produttività diffusi e con impatti ambientali progressivamente decrescenti;
  2. incentivi alla funzione di land manager svolta dagli agricoltori e per la più complessiva produzione di beni pubblici di natura ambientale e sociale il cui presupposto indispensabile risiede nella difesa dell’integrità dell’attuale potenziale produttivo;
  3. promozione di un coordinamento globale finalizzato a mitigare il fenomeno della volatilità dei prezzi. In particolare, destinato alla gestione delle crisi di mercato e in grado di regolare le reazioni commerciali (come divieti alle esportazioni) e a limitare i fenomeni speculativi.
"Una sfida complessa, indispensabile per assicurare una prospettiva di crescita sostenibile a livello globale. Una prospettiva che richiede un coordinamento a livello globale – ha sottolineato De Castro – Bisogna cambiare i modelli di consumo, ridurre gli sprechi nella gestione delle acque e dell’energia, aumentare il potenziale produttivo delle sementi e la resistenza delle colture, diversificare le varietà e proteggerle. Sono tutte azioni possibili solo se si investe in sperimentazione e innovazione. La politica e le istituzioni devono impegnarsi a fondo per vincere queste sfide dalle quali dipende il futuro dell’umanità". 
Data di pubblicazione: