"Ci aspettiamo un significativo salto di qualità dai lavori di questo nuovo Gruppo di Alto Livello: dopo aver correttamente inquadrato le problematiche principali nella precedente edizione, dobbiamo adesso mettere a punto iniziative concrete per riequilibrare la ripartizione dei profitti lungo la filiera alimentare e per incrementare la competitività delle imprese agro-industriali europee" lo ha dichiarato a Bruxelles Paolo Bruni, presidente della Confederazione europea delle cooperative agricole Cogeca in occasione dell’insediamento del Gruppo di Alto Livello sul migliore funzionamento della catena alimentare, istituito dal vice-presidente della Commissione Europea e Commissario all’Industria Antonio Tajani.
Il Gruppo di Alto Livello, che comprende anche i Commissari Barnier (mercato interno), Ciolos (agricoltura) e Dalli (sicurezza alimentare) oltre che 13 ministri in rappresentanza degli Stati membri ed un numero limitato di rappresentanti del settore, è chiamato a proseguire i lavori avviati dalla Commissione nel 2007 che avevano portato all’approvazione di 30 raccomandazioni nella primavera dello scorso anno.
Nel suo intervento Bruni ha ricordato l’iniquità attuale della distribuzione del valore all’interno della catena alimentare: "Su 100 euro di spesa alimentare del consumatore, solo il 16-17% in media finisce nelle tasche del produttore agricolo" una sperequazione intollerabile che dobbiamo affrontare con decisione ed urgenza. "Registriamo alcuni segnali positivi – ha proseguito Bruni – come la modifica della direttiva sui tempi di pagamento recentemente approvata dal Parlamento Europeo, ma dobbiamo innanzitutto garantire maggiore trasparenza, individuare e combattere le pratiche abusive ma anche assicurare il rispetto delle clausole contrattuali tramite puntuali verifiche da parte di organi terzi, ad esempio tramite la creazione di un ombudsman europeo per dirimere le controversie tra le parti".
"Ma questo Gruppo – ha sottolineato Bruni - deve anche occuparsi più in generale della competitività della nostra industria agroalimentare e per essere competitivi rispetto ai partner commerciali del resto del mondo, la messa a punto di accordi equilibrati da parte dell’Unione Europea è pre-condizione indispensabile. Cogeca condivide a tal proposito le preoccupazioni espresse in questi giorni dal Commissario Ciolos sul recente progetto per una politica commerciale dell’UE che sembra voler privilegiare negoziati bilaterali: in tale contesto – ha concluso Bruni - è sempre il settore agricolo a essere sacrificato e a pagare il conto delle progressive liberalizzazioni dei mercati".


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