Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Scheda prodotto

Il melograno: pianta e frutto dal forte simbolismo

Il melograno (Punica granatum, L.) è una pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae), originario di una regione che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale e presente sin dall'antichità nel Caucaso e nell'intera zona mediterranea.

Il nome "melograno" deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi"). La stessa origine è riconosciuta anche in altre lingue come in inglese "Pomegranate", ed in tedesco "Granatapfel" (mela con i semi). In inglese antico era noto con il nome di "apple of Grenada" (mela di Granada) (nella foto a destra: alberi di melograno).

Origine
Il melograno si ritiene originario dell'Asia sud-occidentale ed è stato coltivato nelle regioni caucasiche da tempo immemorabile. E' attualmente coltivato ampiamente in Armenia, Azerbaijan, Iran, Turchia e nelle parti più aride del Sud-Est asiatico, dall'Arabia al Pakistan, India, Malesia, Indonesia; è inoltre coltivato nelle regioni aride dell'Africa tropicale.

E' presente da epoca preistorica nell'area costiera nel bacino del Mediterraneo. Risulta storicamente che vi sia stato diffuso dai Fenici, dai Greci, e, in seguito, dagli Arabi. Fu introdotto in America latina dai colonizzatori spagnoli nel 1796 ed è attualmente coltivato in Messico e negli Stati Uniti (California e Arizona).

Il nome di genere Punica deriva dal nome romano della regione geografica costiera della Tunisia e dell'omonima popolazione, altrimenti chiamata cartaginese. Le piante furono così nominate perché a Roma i melograni giunsero da quella regione.

Simbologia e mito
Pianta e frutto sono presenti nella simbologia delle tre grandi religiosi monoteistiche: Cristianesimo, Ebraismo e Islam. Sono, inoltre, presenti nell'antica mitologia greca, che lo derivò da civiltà anatoliche (Cibele) o mesopotamiche (Ishtar).

Foglie e frutti
Le foglie sono opposte o sub opposte, lucide, strette ed allungate, intere, larghe 2 centimetri e lunghe tra i 4 e i 7 centimetri (nella foto a sinistra: foglie di melograno).

I fiori sono, nella specie botanica, di un vivo colore rosso, di circa 3 centimetri di diametro hanno tre-quattro petali (molti di più in alcune varietà orticole, alcune varietà da orto o da giardino sono coltivate solo per i fiori, alcune varietà sono a colore bianco o rosato).

Il frutto (melagrana) è una bacca (detta "Balausta") di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata, a volte sub–esagonale, diametro da 5 a 12 centimetri, la dimensione è fortemente condizionata dalla varietà e, soprattutto, dalle condizioni di coltivazione (nella foto a destra: fiore di melograno).

Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, detti arilli (fino a 600 ed oltre per frutto) (nella foto a sinistra: semi di melograno).

In alcune varietà i semi sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula e, nelle varietà a frutto commestibile, dolce e profumata.

Il frutto reca in posizione apicale (opposta al picciolo) una caratteristica robusta corona a quattro-cinque pezzi, che sono residui dl calice fiorale (nella foto a destra: il frutto del melograno, detto anche melagrana, aperto con gli arilli rossi bene in vista).

La coltivazione
La coltivazione non pone difficoltà di rilievo. La pianta ha una forte tendenza a produrre polloni radicali a costituire una boscaglia fitta, il portamento ad albero isolato è favorito dall'asportazione dei getti accessori che si dipartono dalla base del fusto e dalle radici. Una limitazione della propagazione vegetativa migliora la produzione dei frutti.

Il melograno è una pianta resistente all'arido estivo ed alle temperature invernali tipiche della regione del Mediterraneo; in tali condizioni è straordinariamente resistente ad ogni tipo di malattia. In ambiente inadatto, eccessivamente umido o piovoso, in estate è soggetto a marciumi radicali. In ambiente ben drenato resiste agevolmente a -10°C. (14° F).

La sola condizione richiesta è la coltivazione in ambiente secco e ben drenato, con elevata insolazione; non esistono esigenze particolari di suolo, anche se ovviamente per produzioni fruttifere di rilievo è necessaria una adeguata profondità, moderatamente concimato. Irrigazioni di soccorso sono utili solo in caso di estrema siccità o con suoli desertici o poco profondi.

Si propaga per semina, ma in tal caso non sono assicurate le caratteristiche della pianta madre, si moltiplica più frequentemente in primavera per talea semilegnosa o per margotta, con una certa difficoltà per innesto. Nelle moltiplicazioni vegetative le caratteristiche varietali sono conservate.

Proprietà nutritive e fitochimiche
Il succo di melograno è un'eccellente sorgente di vitamina C e del gruppo B, di potassio e di notevoli quantità di polifenoli antiossidanti.