Mela Val Venosta: il commento di Michael Grasser sulla stagione e sulla partecipazione ad Interpoma 2010
Questa edizione ha ospitato 354 espositori di alto livello provenienti da 18 paesi, i quali hanno potuto farsi conoscere da più di 14.240 operatori venuti a loro volta da 58 paesi diversi, oltre il 50% da fuori regione. La manifestazione ha registrato un +22.2% di visitatori rispetto al 2008.
"Interpoma è per noi una piattaforma molto interessante perché consente di interfacciarsi con clienti, fornitori e giornalisti; è molto importante quindi essere presenti con uno stand" spiega Michael Grasser (nella foto a sinistra), responsabile marketing Val Venosta.
"Rispetto al 2008 ci sono stati molti più visitatori. Nonostante la presenza di un padiglione in più e quindi di una maggiore dispersione della gente, l’affluenza e il numero di persone presenti alla fiera è stato comunque molto positivo".
Interessanti, secondo Grasser, anche gli approfondimenti offerti dalla convegnistica a latere della manifestazione.
Il punto sulla stagione melicola
"Siamo alla fine della raccolta" continua Grasser "Dal punto di vista dei quantitativi siamo molto soddisfatti, anche se abbiamo avuto il 16% in meno rispetto allo scorso anno. Il raccolto si aggira intorno alle 314.000 tonnellate, mentre nel 2009 è stato di 372.000 tonnellate".
"A livello qualitativo le mele hanno raggiunto una qualità eccezionale; in particolare le Golden, con la caratteristica faccetta rossa ottenuta grazie alle basse temperature raggiunte durante la notte nei mesi precedenti, che hanno contribuito a renderle le mele di una qualità ancora migliore".
"Abbiamo tutti i requisiti necessari per partire con un’ottima stagione, sia in termini di quantitativi disponibili ma soprattutto grazie a un prodotto di ottima qualità".
Il punto sulla concorrenza ad est
Per quanto riguarda lo scenario internazionale, Grasser osserva: "Al momento, consideriamo la Polonia l'unico paese in grado di esercitare una vera competizione con l'Italia sul mercato europeo della mela. Altri soggetti, che pure stanno crescendo in termini di produzione, sono ancora poco organizzati sul fronte dell'offerta, mentre la loro domanda appare interessante".
"La forza delle nostre produzioni melicole altoatesine sta in un sistema ormai rodato di competenze e strutture di altissimo livello, frutto di un lavoro durato moltissimi anni. In Alto Adige, ad esempio, possiamo avvalerci gratuitamente di servizi tecnici e di ricerca specialistica e vantiamo centri di formazione di eccellenza. Ci vorrà del tempo e serviranno grandi investimenti prima che altri paesi possano raggiungere i nostri stessi standard".
L'altro colosso che si staglia all'orizzonte, secondo Grasser, è la Cina. "Non sottovalutiamo il potenziale cinese, anche se il parco varietale è ancora abbastanza limitato, con una forte prevalenza della mela Fuji. Seguiamo comunque con molta attenzione ogni sviluppo in Cina, con specifici viaggi studio, in quanto siamo perfettamente consapevoli che ogni passo in avanti di un simile titano finirà inevitabilmente per influenzare l'intero mercato internazionale".
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