Maxisequestro di pomodoro con scorretta indicazione "made in Italy" ad Angri, in provincia di Salerno. Il locale Nucleo antifrodi del Comando dei Carabinieri per le politiche agricole e alimentari - in esecuzione del decreto emesso dal G.i.p. del Tribunale di Nocera Inferiore - ha sequestrato 4.607 quintali di doppio concentrato di pomodoro, pari a 931.978 barattoli da 150 grammi ciascuno, per un valore complessivo di circa 400.000 euro.
La motivazione del sequestro dei prodotti è la seguente: perché "confezionati con etichette attestanti indebitamente l'origine italiana del prodotto, in realtà ottenuto dalla lavorazione di triplo concentrato di pomodoro proveniente dalla Repubblica popolare cinese e destinato al mercato estero".
L'ipotesi di reato riguarda l'etichettatura del prodotto finito, che recava, in varie lingue, la scritta "prodotto in Italia". Ma in questo caso, il prodotto sequestrato - spiegano gli investigatori - era stato ottenuto "dalla sola aggiunta di acqua e sale al concentrato cinese e dalla relativa pastorizzazione configurando, pertanto, una lavorazione parziale e non significativamente idonea a conferire l'origine italiana al prodotto".
