Cia: serve la conferenza nazionale dell'agricoltura
"In una situazione di profonda crisi del settore primario, con redditi in calo, prezzi in discesa e costi sempre più in crescita, c'è assoluto bisogno di un deciso cambiamento di rotta" ha continuato Politi. "I grandi cambiamenti dell'ultimo decennio ormai impongono senza ulteriori indugi la Conferenza nazionale. Dobbiamo progettare l'agricoltura del futuro. E per questo diciamo basta a provvedimenti sporadici e ad azioni scollegate. Siamo contro politiche di scarso respiro e diciamo un fermo 'no' alla logica del declino. Noi siamo per lo sviluppo e per politiche di ampio respiro. A Lecce lo abbiamo rimarcato con forza: l'agricoltura non è allo sbando; tanto meno gli agricoltori hanno 'tirato i remi in barca' e rinunciato ad essere imprenditori. Vogliono soltanto essere messi nelle condizioni di operare con efficacia, di competere seriamente sui mercati".
"Come già avvenne con le due precedenti Conferenze del 1961 e 1978, anche oggi siamo, dunque, chiamati a disegnare un progetto di agricoltura che - ha affermato il presidente della Cia - ci permetta di affrontare, con adeguata capacità competitiva, le sfide di un'economia globalizzata".