
"Abbiamo preso un peperoncino utilizzato in India per allontanare gli elefanti dai villaggi e ne abbiamo fatto una salsa estremamente piccante, ma gustosa", dichiara Brian Hooks, proprietario della Ghost Pepper.
Comunque, non bisogna sottovalutare questa salsa, perché è davvero "bollente"! Nonostante sia stata "stemperata" con l'aggiunta di carote, papaya, succo di lime, cipolle e frutto della passione, deve essere maneggiata con cautela e centellinata sui cibi.
Coltivato nell'India nord-orientale, il Bhut Jolokia, detto anche erroneamente "Ghost Pepper", è oltre 200 volte più piccante dello Jalapeno.
Nel 2005, Paul Bosland, un professore dell'americana New Mexico State University, ha testato il Bhut Jolokia e ha scoperto che esso presenta un valore di piccantezza pari a 1.041.427 unità di Scoville. Il numero di unità di Scoville che indica l'appartenenza alla scala SHU (Scoville Heat Units) indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta in un peperoncino (vedi notizia su FreshPlaza del 30/10/2007).
La salsa piccante Ghost Pepper, usata con parsimonia, rende immediatamente piccante ogni piatto. I sapori caraibici della papaya e del frutto della passione lo rendono un ingrediente naturale per glasse agli agrumi o salse dolci come ananas e mango.
"La nostra clientela abituale ne cercherà una bottiglia e, in seguito, ne acquisterà altre per amici o parenti che apprezzano molto il piccante", conclude Hooks.
Non è comunque la prima volta che il Bhut Jolokia viene impiegato per la realizzazione di una salsa piccante (vedi anche precedente articolo).