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Attenzione a uva e te': potrebbero causare una carenza di ferro

Ormai chi segue le notizie sulle sostanze utili contenute nei vegetali avrà sentito nominare più volte i polifenoli, quegli elementi noti per la loro azione benefica contro vari tipi di tumore, nella diminuzione del rischio di malattie cardiache e circolatorie, nella prevenzione delle perdita di densità ossea e altri problemi di salute.

Questi stessi polifenoli pare tuttavia siano implicati in un possibile intralcio nell’assorbimento di certi elementi utili come, per esempio, il ferro. Un mancato assorbimento, si sa, può provocare una carenza, con tutte le conseguenze del caso.

A lanciare l’avviso sono i ricercatori della Penn State University (USA), nella persona del dottor Okhee Han - assistente professore di scienze nutrizionali - che sulle pagine del Journal of Nutrition scrive: "I polifenoli sono conosciuti per avere molti effetti benefici per la salute umana, come prevenire o ritardare alcuni tipi di tumore, migliorare il metabolismo osseo e migliorare la densità minerale ossea, e diminuendo il rischio di malattie cardiache. Ma finora, non tutti hanno pensato che i polifenoli possano influenzare l’assorbimento dei nutrienti".

I ricercatori hanno studiato gli effetti derivanti dall’assunzione di succo d’uva e epigallocatechina-3-gallato (EGCG) che si trova nel tè verde. Per valutare l’impatto dei polifenoli sull’assorbimento, hanno utilizzato delle cellule intestinali preposte all’assorbimento dei nutrienti.

Quello che hanno scoperto è che i polifenoli si legano al ferro presente nelle cellule dell’intestino, formando un complesso non trasportabile. E fin qui potrebbe non essere così problematico, ma il fatto è che questo complesso polifenoli-ferro non riesce a entrare nel flusso sanguigno per essere utilizzato. Ma non solo: questo complesso viene direttamente escreto con le feci…

Per chi non lo sapesse, i ricercatori ricordano che il ferro è necessario per trasportare l’ossigeno dei polmoni a tutto il resto dell’organismo. In più, regola alcune funzioni cellulari. Quindi, l’avvertimento è che se già si soffre di carenza di ferro è bene evitare di assumere elevate quantità di succo d’uva o EGCG.

"La carenza di ferro è la carenza più diffusa di nutrienti nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove le carni non sono abbondanti. Le persone ad alto rischio di sviluppare carenza di ferro - come le donne incinte e bambini piccoli - devono essere consapevoli dei polifenoli che consumano", conclude il dottor Han.
Data di pubblicazione: