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Marco Salvi (Salvi-UNACOA): il mercato italiano della pera Abate puo' puntare in alto

Dall'analisi dei dati sul mercato europeo delle pere, come presentati nel corso del Summit Europeo della Frutta, emerge una chiara tendenza ad una sorta di "specializzazione" per varietà delle principali aree produttive.

Olanda e Belgio stanno investendo massicciamente nell'estensione degli ettari destinati alla coltivazione di pere Conference, mentre l'Italia rimane saldamente "al comando" con la William e, soprattutto, con la varietà Abate Fetel, di cui detiene praticamente l'esclusiva nell'emisfero settentrionale.

Andamento della produzione (in tonnellate) di pere Conference in Belgio (linea verde), Olanda (linea rossa), Italia (linea viola) e Spagna (linea blu) nel periodo 2000-2009 (Fonte: Elaborazione CSO su dati Prognosfruit) - Clicca qui per un ingrandimento.


Da parte sua, la produzione di pere Blanquilla in Spagna e Portogallo sta lasciando via via il passo alla varietà Rocha. Questo fenomeno è stato favorito dalla caratteristica di alternanza produttiva (anni di abbondanza seguiti da anni di scarsa produttività) tipica della Blanquilla.

Trend della produzione di pera Blanquilla nell'UE-27. (Fonte: Elaborazione CSO su dati Prognosfruit). Clicca qui per un ingrandimento.


La pera Abate ha tutte le carte in regola per distinguersi sul mercato
Come sottolineato da Marco Salvi (Salvi-UNACOA) nel corso del tavolo di discussione sui dati produttivi, la pera Abate italiana ha tutte le caratteristiche per puntare ad essere una varietà riconoscibile e differenziata sul mercato, invece che una mera "commodity".


Marco Salvi (a sinistra), in occasione del Summit Europeo della Frutta (Foto: FreshPlaza).

Tra gli elementi di forza della produzione italiana di pera Abate ci sono infatti:
- La forte concentrazione geografica del distretto produttivo (ricompreso tutto in Emilia-Romagna, tra Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna).
- La leadership dell'Italia come paese produttore dell'emisfero nord (300.000 ton/anno di pere Abate).
- La possibilità, grazie alla diversificazione degli impianti produttivi anche nell'emisfero sud (Sudafrica, Cile, Argentina), di diventare "category" per questo prodotto su 12 mesi l'anno.
- Attualmente, il 40-45% dell'offerta di pere nella GDO (grande distribuzione organizzata) è costituita da pere Abate.

La penetrazione della Pera Abate italiana sui mercati esteri (in specie la Gran Bretagna) è ancora limitata e il generale le esportazioni raggiungono solo il 20% del totale prodotto. "Ciò significa - sottolinea Marco Salvi - che i margini di crescita sono ancora molto elevati".

Per maggiori info:
Marco Salvi
Salvi-UNACOA SpA Consortile
Via Bologna, 714
44100 Ferrara - Italy
Tel.: +39 0532 78551
Fax: +39 0532 785512
Web: www.salvi.it