Papaya? Biofermentata e' meglio
Quante virtù
La "fruta de bomba", come viene definita la papaya, è molto ricca di sostanze preziose: contiene fibra e calcio oltre a caroteni e carotenoidi, precursori della vitamina A. Inoltre ha una buona percentuale di vitamina B e una dose discreta di C. È particolarmente indicata per i bambini, perché li protegge dalle infezioni e aiuta i loro fondamentali processi della crescita.
Il frutto fresco, però, non è in grado di svolgere attività sul sistema anti-ossidante endogeno o incrementare le difese immunitarie che vengono attivate, invece, se il frutto è sottoposto a bio-fermentazione.
La versione biofermentata
Il processo di bio-fermentazione, che un paese avanzato come il Giappone realizza già da vent’anni, permette di modificare profondamente il contenuto di proteine e carboidrati contenute nel frutto, originando un complesso di nuove sostanze chiamate ß-Glucani. Queste sostanze agiscono sia come "spazzini" dei radicali liberi, sia come protettori delle membrane cellulari e del DNA dallo stress ossidativo.
Il risultato è la preparazione di papaya fermentata, un preparato in polvere molto efficace per contrastare l’invecchiamento e i problemi derivanti dall’avanzare dell’età, come anche per integrare l’alimentazione in caso di infezioni ricorrenti o casi di immunodepressione.
I medici consigliano di assumere 1 bustina di papaya biofermentata al giorno, meglio se al mattino appena svegli, per un mese, 2-3 volte l’anno, aumentando i periodi di assunzione quando si è sottoposti a stress ambientali oppure non è possibile seguire abitudini salutari a causa di viaggi, lavoro, ecc.
La preparazione ha un sapore lievemente dolce, pur non essendo presente glucosio, e un gusto fruttato; si assume lontano dai pasti facendo sciogliere il contenuto della bustina sotto la lingua prima di deglutire.