Fucino, un territorio in ginocchio. Ma la colpa di chi e'?
"Il mio nome è Vincenzo Bassi, giovane imprenditore agricolo del Fucino, direttore commerciale e marketing dell'Azienda BASSI ORTAGGI e della società agricola VERDE ORO, e questo è il mio umile, modestissimo parere sulla situazione che il Fucino sta attraversando.
Oggi gli agricoltori, che sono persone splendide, ricche di profondi valori, grandi lavoratori e sognatori, rivendicano il diritto alla certezza del prezzo, rivendicano il diritto alla competitività.... ma quale diritto?
Quale diritto può essere rivendicato, se gli agricoltori hanno buona parte della colpa, quando guardiamo a quello che accade? Quale diritto può essere rivendicato, se alla base del mondo produttivo non vi è unione, convinzione, condivisione, quale diritto può essere rivendicato se ognuno è insieme vittima e carnefice del proprio destino?
E' verissimo: le grandi unioni commerciali europee si sono organizzate ed oggi sbaragliano tutti sul versante commerciale, imponendo prezzi di vendita impossibili da raggiungere per le aziende marsicane.
Ma perché queste realtà sono riuscite in ciò? Perché l'imprenditoria non è ideologia, ma concreta e dura realtà quotidiana; l'imprenditoria, il mondo degli affari non lascia spazio ad ignoranza ed individualismo, non ammette gelosia o invidia; per fare impresa serve, soprattutto in questo momento, un'unione strategica per vincere sui mercati, per superare gli ostacoli e anche per farsi ascoltare dai vertici della politica.
Agricoltori, colleghi, compaesani marsicani: nessuno può far niente se non gli vengono dati i mezzi per operare. A Voi, a Noi agricoltori marsicani va la proposta di questo giovane sognatore, di questo giovane imprenditore che sulla sua pelle si è accollato i rischi e le conseguenze gravissime dell'oggi, scommettendo sul futuro di questo territorio, del nostro territorio, il Fucino.
Se non ci uniamo, se non creiamo un coordinamento che decide per tutti, condividendo le politiche e strategie, se non realizziamo un sistema commerciale organizzato, in grado di competere a livello europeo, allora non possiamo chiedere niente a nessuno. Vogliamo ancora lamentarci e piangerci addosso? NO GRAZIE! Noi soli siamo gli artefici del nostro futuro, noi soltanto siamo i creatori del nostro presente: oggi possiamo decidere di unirci, forse solo oggi, ma non possiamo chiedere nulla a nessuno se prima, alla base, non vi è un'idea condivisa e una strategia comune per affrontare i problemi.
Soltanto se siamo uniti, forti della nostra identità, possiamo essere la risposta alle domande che oggi ci attanagliano, la soluzione ai nostri bisogni. Non bisogna però fermarsi alle parole: è tempo di fare i fatti. Le decisioni sul nostro futuro non vanno delegate ad altri, ma assunte prima di tutto da noi stessi, in prima persona!"
Chiunque vorrà condividere insieme a me una strategia comune, è il benvenuto. Contattatemi scrivendo a: [email protected]