Breve storia del Pomodoro di Pachino
Intorno agli anni '50, le coltivazioni di pomodoro si estesero su più ampie superfici localizzate sempre lungo la fascia costiera, utilizzando delle tecniche di forzatura e di difesa della coltura allo stato primordiale. Infatti, l'ambiente della fascia costiera, malgrado un clima generalmente favorevole, è soggetto ad eccezionali cadute istantanee di temperature e sbalzi termici tra il giorno e la notte che hanno talvolta causato la distruzione di intere coltivazioni orticole. I mezzi di protezione più diffusi erano la copertura individuale delle singole piante con cladodi di fico d'india o tegole o coperture plurime con stuoie fatte con ristoppie intessute con filo di ferro ed animate da canne.
Agli inizi degli anni '60 si assiste alla nascita delle prime serre realizzate con capanne di canna comune e ricoperte con film di polietilene. Negli anni successivi le serre furono realizzate con strutture sempre più consistenti e, al posto delle canne, vennero utilizzati pali di castagno ed una intelaiatura in legno di abete. La coltura protetta, pertanto, è da considerarsi la risultante di un processo di evoluzione iniziato in maniera primordiale e quasi naturale per anticipare la coltivazione e la raccolta del pomodoro.
La profonda crisi della viticoltura degli anni '70 portò ad una rapida riconversione di molte aree alla serricoltura e alla nascita delle prime forme associative che iniziarono la commercializzazione del prodotto con l'indicazione della zona di origine Pachino. Le tecniche colturali sono migliorate grazie alluso di moderni sistemi di irrigazione localizzata e cominciarono ad affermarsi le serre metalliche zincate. Il Pomodoro di Pachino ha così acquisito nel tempo sui mercati nazionali ed esteri una diffusa reputazione, legata alle spiccate caratteristiche qualitative dei frutti.
Le particolari condizioni pedo-climatiche della zona di produzione conferiscono al prodotto tali caratteristiche qualitative che, unite alle tecniche di produzione adottate dai produttori, rendono tale coltura caratteristica di quella area geografica, tant'è che il Pomodoro di Pachino si fregia del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Tra i caratteri intrinseci che lo contraddistinguono si elencano: il sapore, la consistenza della polpa, la lucentezza del frutto, la consistenza e la lunga durata post-raccolta, tutti fattori che ne hanno decretato il successo sia in Italia che all'estero.