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"Ricerca su piante resistenti ai Geminivirus premiata nell'ambito di "E2 - Eccellenze ENEA"

Si è svolta lo scorso 18 dicembre, presso la sede romana dell'ENEA - Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente - la prima edizione di "E2 - Eccellenze ENEA", cerimonia di premiazione per i migliori risultati di ricerca conseguiti nell’ultimo anno presso i laboratori dei diversi Centri di Ricerca dell’Ente sul territorio nazionale.

Come dichiarato dal Prof. Luigi Paganetto, Presidente ENEA: "Su un totale di più di 100 candidature presentate sono stati premiati 12 progetti di ricerca, che si sono distinti per i risultati conseguiti in termini di riconoscimenti internazionali, brevetti, articoli su pubblicazioni prestigiose ad alto "Impact Factor", applicabilità industriale e caratteristiche di innovazione tecnologica, nuove conoscenze scientifiche e miglioramento della qualità della vita".

Tra i progetti di ricerca premiati anche quello sull'individuazione di una strategia biotecnologica per l’ottenimento di piante resistenti ai Geminivirus, responsabili di ingenti danni alle produzioni agricole, condotto dai ricercatori Daniele Barboni, Alessandra Berardi, Alessandra Lucioli, Velia Papacchioli, David Emanuele Sallustio, Mario Tavazza e Raffaela Tavazza.

Nei laboratori della Sezione Genetica e Genomica Vegetale della Casaccia è stata messa a punto una nuova metodologia per ottenere piante resistenti ad un’importante classe di virus vegetali, i geminivirus. Questi virus causano ingenti danni alle produzioni agricole di mais, manioca, cotone e pomodoro, soprattutto nelle regioni sub tropicali e tropicali del mondo. Anche in Italia questa classe di patogeni ha provocato ingenti danni, come è accaduto in Sardegna nel 2003, dove è andato perso oltre il 50% del raccolto del pomodoro.

La tecnologia Made in Italy sviluppata in ENEA permette di potenziare le resistenze biotecnologiche derivate dall’uso di sequenze del patogeno. La metodologia prevede la sintesi ad hoc in laboratorio del gene d’interesse, in modo che la sua sequenza nucleotidica, pur codificando per la stessa proteina, sia sufficientemente distinta dalla sequenza originaria. Il nuovo gene, così sintetizzato, è in grado di esprimere la proteina d’interesse in maniera stabile anche in presenza del virus, conferendo quindi resistenze durevoli.

L’utilizzo delle biotecnologie permette quindi di rendere resistente ad una malattia anche quelle specie vegetali cui mancano i "fattori" di resistenza nel patrimonio genetico. La metodologia è protetta da un brevetto ENEA-CNR. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology.

Fonte: ENEA

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