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Cina: aumenta la produzione di agrumi, ma crolla l'export
Il raccolto ammonta complessivamente a 21 milioni di tonnellate: un risultato favorito da favorevoli condizioni climatiche in tutte le principali regioni produttive del paese.
La produzione di arance ha raggiunto quota 6 milioni di tonnellate, grazie alla piena entrata in produzione degli agrumeti più recenti. La qualità del prodotto, tuttavia, è risultata inferiore a quanto sperato, in conseguenza di un clima estivo torrido e temperature sopra la media anche in autunno, cosa che ha avuto effetti negativi sul calibro dei frutti. La raccolta, infine, è stata posticipata di due settimane.
In generale, le esportazioni agrumicole cinesi hanno subito un rallentamento, con punte particolarmente negative per i mandarini (-40%, con un volume di sole 340.000 tonnellate), settore sul quale hanno pesantemente influito le voci sulla presenza di larve di mosca della frutta (vedi anche articolo correlato).
Anche l'export di arance e pompelmi è diminuito rispettivamente del -19% (100.000 ton) e del -11% (90.000 ton) nel corso del 2008. Solo i limoni hanno visto un leggero incremento delle esportazioni, per un volume complessivo di 12.000 tonnellate.
Secondo il rapporto dell'USDA, i costi di produzione sono drasticamente aumentati: nella provincia dello Jiangxi, particolarmente vocata alla produzione di arance Navel, i fertilizzanti sono rincarati di ben il 70% e il costo della manodopera è raddoppiato. Si stima che il costo di produzione per un chilogrammo di Navel abbia raggiunto 0,12 dollari.
Sul fronte delle importazioni, la Cina ha acquistato più limoni di produzione statunitense, grazie ad un crollo di circa il 30% nel prezzo di acquisto rispetto al 2007. Anche le importazioni di mandarini sono aumentate del 12% (18.000 ton), sull'onda della diffidenza verso il prodotto locale, dopo le voci di contaminazione da mosca della frutta.
Data di pubblicazione:
Author:
Rossella Gigli
©
FreshPlaza.it
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