Ricerca: nuove procedure contro le micotossine in vini e succhi di frutta
"Anche il latte di origine animale è a rischio contaminazione da una particolare micotossina: l’aflatossina M1 - dice Michele Solfrizzo del CNR ISPA di Bari – che si ritrova nei latti come prodotto del metabolismo epatico della aflatossina B1 presente nei mangimi utilizzati per alimentare le vacche".
Sono pericolose le micotossine per l’organismo? "Sì sottolinea – il ricercatore Solfrizzo – perché hanno svariati effetti tossici anche a concentrazioni molto basse. Per esempio l’aflatossina B1, è la sostanza con la più elevata attività epatocancerogena conosciuta".
Le micotossine sono al primo posto tra i rischi di contaminazione dei prodotti alimentari e rappresentano il 30% di tutte le segnalazioni di alimenti non conformi alle normative europee. Oltre alle aflatossine anche l’ocratossina (OTA) e la patulina (PAT) rientrano tra le segnalazioni di prodotti non conformi.
Il vino dopo i cereali è al secondo posto tra i numerosi prodotti che contribuiscono all’esposizione umana media giornaliera all’OTA mentre l’esposizione alla PAT avviene esclusivamente tramite i succhi e puree di frutta.
"Recentemente nel nostro laboratorio – dice Solfrizzo - è stata sviluppata una procedura molto efficace di abbattimento dell’ocratossina (OTA) nei vini/mosti e conserva intatte le caratteristiche organolettiche dei vini trattati. Per la detossificazione della PAT nei succhi di frutta è stata sviluppata una procedura biologica basata sull’uso di un batterio innocuo che però è capace di degradare la micotossina".