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Quincinetto (TO) rilancia la storica coltivazione del Cipollino d'Ivrea

L'Amministrazione Comunale di Quincinetto (TO) ha promosso e sostenuto un insieme di attività finalizzate a sostenere e rilanciare la storica coltivazione del cosiddetto "Cipollino d'Ivrea". Il progetto cipollino si propone di conservare in purezza l'ecotipo di queste cipolle, estenderne la coltivazione, promuoverne la commercializzazione e conservare i saperi che nel corso dei secoli si sono accumulati.

Con il termine "cipolline d'Ivrea" si fa infatti riferimento ad un ecotipo di cipolle coltivate da secoli in alcuni comuni della bassa valle della Dora Baltea. Già nel 1618 G.L. Bertaldi parla di cipolle di Ivrea. Il riferimento alla città di Ivrea deriva dal fatto che in detta città avveniva la commercializzazione; a tal proposito, anche Chiei Gamacchio, in una pubblicazione del 1913, così si esprimeva: "La denominazione è impropria in quanto a Ivrea se ne fa commercio ma la coltivazione avviene a Tavagnasco, Quincinetto, Nomaglio, Carema".

In precedenza, nel 1871, il Bertolotti affermava, nel capitolo dedicato a Quincinetto delle "Passeggiate in Canavese": "Sono famosi i cipollini di Ivrea a Torino ed altrove, i quali si dovrebbero dir di Quincinetto, poiché da esso vengono".

Se si osserva l'emblema del comune si può individuare, in mezzo alle corna del bovino, un mazzo di cipolline; a testimoniare che, in passato, l'economia di Quincinetto si reggeva sull'allevamento bovino e la connessa attività casearia e sulla coltivazione delle cipolline. Il già citato Chiej Gamacchio censiva 10 ettari di terreno coltivate a cipolline nel comune di Quincinetto e segnalava che il prodotto veniva esportato come semente in parecchie località della Francia e della Svizzera.