Fedagri-Confcooperative: nasce Oasi Biologica, 200 ettari di ‘biologico cooperativo’ tra Puglia e Basilicata
L’Oasi ospiterà coltivazioni di albicocche, susine e specie vegetali, oltre che implementare la coltivazione di cereali e uva (con metodo biologico) già presenti sul territorio e grazie al coinvolgimento di tutti i suoi soci, si punta ad estendere la superficie coinvolta dal progetto in pochi anni per arrivare a 1000 ettari.
"Il progetto dell’Oasi che nasce sotto il patrocinio di Fedagri, rappresenta una conferma della vitalità del settore cooperativo italiano ed è un caso ancora più significativo poiché interessa due regioni del Sud Italia per le quali l’agricoltura rappresenta un settore cruciale – ha detto il presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni – il nostro Paese è leader in Europa per la produzione biologica e l’interesse verso questo segmento viene premiato sempre di più dal mercato. Per questo motivo, trovo particolarmente strategico il progetto dell’Oasi Biologica che nasce su un territorio già ricco di specificità storiche e peculiarità tradizionali".
"E’ un’importante scommessa nella logica di realizzare un progetto integrato di filiera che coinvolge tutti i produttori agricoli della zona rurale e risponde anche alla strategia di fondo che vede la cooperativa al centro di piani di programmazione produttiva ma anche presidio e risorsa incontrastata dei nostri territori rurali – ha aggiunto Bruni - solo le imprese cooperative possono garantire ai tanti produttori italiani, dislocati nei diversi territori rurali, la possibilità di continuare a fare questo mestiere consentendo loro di avere la garanzia di un reddito che deriva dal ruolo che la cooperativa svolge, cioè il prolungamento dell’azienda agricola del socio conferente in grado di accompagnare il prodotto fino al mercato finale, fino ai consumatori".
"La scelta di investire nel settore del biologico in questo territorio – ha detto Vincenzo Patruno, direttore commerciale della Centrale Consortile Ortofrutticola di Bari e ideatore del progetto – nasce dall’esigenza di valorizzare una zona particolarmente a rischio dal punto di vista dell’ecosistema e del possibile abbandono dell’insediamento agricolo; l’Oasi Biologica vuole proporre forme progettuali di sviluppo integrato del territorio, inserendosi in un sistema ambientale senza sfruttarne indiscriminatamente le risorse".
Già nei primi mesi dell’inverno 2008, secondo Patruno, sarà possibile fare le prime semine per puntare al primo raccolto nell’estate del 2009.
In occasione della presentazione del progetto è stato siglato tra la Centrale Consortile Ortofrutticola di Bari, il gruppo emiliano Alegra - business unit di Apo Conerpo - e le aziende tedesche Weber e Santifaller, un accordo volto alla valorizzazione e alla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli dell’Oasi.
I comuni in cui si estenderà l’Oasi Biologica sono, per la Puglia, Minervino Murge (BA), Loconia (BA), Spinazzola (BA) e Monte Grosso (BA) e per la Basilicata, Lavello e Monte Milone entrambi in provincia di Potenza.