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Coldiretti e NFU: visione comune sul futuro dell'agricoltura in Europa e nel mondo

In un recente incontro bilaterale a Londra, il Presidente dell'Unione degli agricoltori inglesi e gallesi (National Farmers Union - NFU), Peter Kendall e il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, la principale organizzazione agricola italiana, hanno dichiarato che l'agricoltura è diventata sempre più centrale nel contesto dell'economia mondiale e che la Politica Agricola Comune (PAC) ha un ruolo fondamentale per rispondere alle esigenze alimentari e alle necessità in materia di sicurezza alimentare dell'Unione europea e del pianeta.

Più in particolare per quanto riferito alle ragioni che stanno dietro all'improvvisa impennata dei prezzi agricoli, le due Organizzazioni ritengono che si tratti di problemi strutturali dovuti al basso livello dei prezzi percepiti storicamente dagli imprenditori agricoli.

Questa situazione non ha comunque impedito, per la NFU e la Coldiretti, che le imprese agricole garantissero, comunque, qualità e sicurezza alimentare in tutta l'Unione Europea, rispondendo alle esigenze dei consumatori, attraverso un approccio responsabile. In tale contesto, gli imprenditori agricoli hanno anche contribuito allo sviluppo economico dell'Unione, dando valore aggiunto ai diversi territori ed alle produzioni ad essi collegate. A tal riguardo, quindi, prezzi più alti per gli agricoltori europei rappresentano una opportunità ed un loro giusto livello garantisce maggiore sviluppo e possibilità di incrementare gli investimenti necessari per un'agricoltura più moderna e produttiva.

Per ciò che concerne le riforme della Politica agricola comune (PAC) ed in particolare il "Bilancio dello stato di salute della PAC" (Health Check), la NFU e la Coldiretti, ritengono che la proposta della Commissione europea rappresenti un passo positivo e credono che sia importante andare, al più presto possibile, verso un sistema di pagamento unico completamente disaccoppiato dalla produzione, che permetta agli imprenditori agricoli di rispondere in maniera appropriata all'andamento dei mercati.

Inoltre, le due Organizzazioni ritengono che una maggiore apertura dei mercati agricoli, a livello regionale e globale, possa ritenersi positiva, qualora sia accompagnata dal rispetto di regole e standard comuni che garantiscano una concorrenza leale tra partner commerciali. Al riguardo, sottolineano che l'Unione europea è già oggi il primo importatore di prodotti agricoli provenienti dai paesi in via di sviluppo con un valore delle importazioni pari a quello realizzato da USA, Giappone, Canada e Australia messi insieme.

Infine, la NFU e la Coldiretti ritengono che gli imprenditori agricoli dei Paesi industrializzati hanno anche un ruolo importante da giocare nel sostenere la crescita del settore agricolo nei Paesi in Via di sviluppo, attraverso il trasferimento di idee, formazione e tecnologie. Per tale motivo, esse sono pronte a collaborare per aiutare gli agricoltori di questi Paesi a rispondere alla crescente richiesta globale di generi alimentari per gli anni a venire.

Fonte: Coldiretti